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Eugenio Serravalle risponde a Maurizio Crozza sull'Omeopatia

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Caro Crozza,

nell’ultima puntata del suo spettacolo, il suo sarcasmo e le sue taglienti battute si sono concentrate sull'omeopatia. Oltre che suoi spettatori e simpatizzanti, siamo un gruppo di medici che praticano l'omeopatia. Abbiamo una regolare laurea in medicina, abbiamo per anni praticato la medicina ufficiale, e se abbiamo adottato la terapia omeopatica è perché, evidentemente, ne abbiamo sperimentato l'efficacia.

Il mestiere del comico ha una cosa in comune con quello del medico: basta poco a capire se sei bravo o no. Nel suo mestiere, o fai ridere o non sai fare il tuo lavoro. Nel nostro, o guarisci la gente, o la gente ti manda a spasso. Non puoi darla a bere, tanto più che noi non curiamo con l'omeopatia malati terminali cui dare un'estrema speranza cui appigliarsi, poco importa se efficace o meno. Non si può essere venditori di fumo quando si curano pazienti affetti da malattie tali per cui il paziente se ne accorge subito se la terapia è efficace o se deve ricorrere comunque ai farmaci tradizionali. E tra questi pazienti sono numerosi i bambini e gli animali che non sono influenzabili dall’effetto placebo.

Inoltre, tirare in ballo il business dell'omeopatia richiede poco senso del rigore, al pari di chi pensasse che la sua è una trasmissione prezzolata perché finanziata da Cairo Editore, e che lei sia asservito alle idee del suo datore di lavoro, visto che ne pubblicizza le riviste. Sospetto naturalmente assurdo, ma che avrebbe almeno qualche apparenza di fondamento dal momento che Cairo Editore possiede riviste e reti televisive, mentre l'omeopatia non si avvicina neppure lontanamente al giro di affari di un' impresa economica del genere, e tanto meno a quello, di molto superiore a qualsiasi proprietario di reti televisive, costituito dalle case farmaceutiche.

Molti dei soggetti su cui lei appunta la sua ironia, signor Crozza, possiedono un potere, vuoi economico, vuoi politico, o lo rappresentano, o ne sono appoggiati. Sparare a zero su una branca della medicina che cerca di affrancare la scienza medica non dalle terapie farmacologiche ufficiali, quando utili e necessarie, ma dall'inutile, costoso, ossessivo ricorso ai farmaci artificiali per patologie che possono trovare terapie alternative altrettanto efficaci significa prendersela con Davide, e non torcere un capello a Golia. Ma la forza del giullare è sempre stata sbeffeggiare il ricco, non il povero, il potente, non chi possiede nulla. Altrimenti non è satira, è solo una divertente dimostrazione di asservimento a chi comanda. L'omeopatia non ha mai fatto massicce campagne mediatiche per convincere la gente a ricorrervi. Lei dice che l'omeopatia propone farmaci senza valore e senza efficacia, ma lo sa che secondo i dati ufficiali dei Centers for Disease Control in USA, i vaccini influenzali dello scorso anno avevano praticamente efficacia nulla? Ma, le chiedo, erano altrettanto innocui? Se anche lei pensasse di sì, diciamo che quanto meno per essere acqua fresca i vaccini contro l'influenza hanno messo in moto un giro di milioni incomparabile con quello dei prodotti omeopatici. E che dire di quei farmaci ritirati dal commercio per aver causato centinaia di migliaia, milioni di gravi patologie e di morti, dalla talidomide al Vioxx? O del fenomeno dell’invenzione delle malattie per cui ogni aspetto della vita degli individui è medicalizzato, in modo da poter proporre un farmaco? Sono davvero tanti gli esempi di questo tipo che si potrebbero citare ripercorrendo gli ultimi decenni: ricorda la pubblicità sul Tamiflu, farmaco dall'efficacia nulla, inquadrato dai telegiornali perché non ne sfuggisse il nome agli spettatori e corressero a comprarlo come rimedio contro l'aviaria? Non crede che questi esempi ed altri analoghi farebbero più bella figura nella vetrina delle truffe mediatiche su cui lei giustamente satireggia, piuttosto che un settore come l'omeopatia, che vanta molti sostenitori ed altrettanti detrattori, ma nessun morto o danneggiato?

Dott Eugenio Serravalle

Presidente ASSIS

http://www.eugenioserravalle.it/

http://www.assis.it



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