Fosfoetanolamina in Brasile sotto i riflettori
Il governo Rousseff ha approvato una legge che consente l'utilizzo della molecola perr la terapia dei tumori, senza uno straccio di prova che funzioni, salvo alcuni vecchi e discutibili esperimenti sulle cellule e nei topi di
TRIESTE La molecola chimica di chiama fosfoetanolamina, e sarebbe rimasta nei libri degli studenti di biologia e medicina nel capitolo che descrive la composizione della membrana delle cellule se non fosse stata portata alla ribalta in queste settimane da una polemica vibrante che sta dilagando in Brasile. Il 14 aprile scorso, il governo presieduto da Dilma Rousseff, al centro di una serie di scandali fiscali e con il rischio di subire l'impeachment, ha approvato una legge consente l'utilizzo della fosfoetanolamina per la terapia dei tumori. E questo senza uno straccio di prova che funzioni, salvo alcuni vecchi e discutibili esperimenti sulle cellule e nei topi, e in barba alla necessità che i farmaci siano approvati dall'agenzia brasiliana del farmaco, l'equivalente della Fda americana o della nostra Aifa. E contro il parere di tutto l'establishment scientifico e clinico del Paese.
Ultimi commenti