LEGITTIMA DIFESA MANIFESTAZIONE CONTRO IL POTERE BANCARIO, IL SISTEMA FISCALE, EQUITALIA E LE LEGGI LIBERTICIDE

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La prima vera grande manifestazione partita dal popolo (con nomi e cognomi degli organizzatori) contro il vero potere, contro il sistema della moneta debito e contro le gravi conseguenze ad esso implicate.

Vi terremo aggiornati su ogni sviluppo affinché chiunque possa capire chi manifesta e perché, cercando di evitare qualsiasi controversia.


Roma, 21 ottobre 2011

1. Il Comitato "Legittima Difesa", composto dai Signori Danilo Calvani e Domenico Longo e dal Generale Antonio Pappalardo, eletti dall'Assemblea dei Comitati Spontanei Autonomi degli Agricoltori, degli Autotrenisti e degli iscritti al SUPU (Sindacato Unitario Personale in Uniforme), al fine di organizzare una manifestazione in Roma, Piazza del Popolo il 19 novembre 2011, dalle ore 10,30, ha inviato il prescritto preavviso alla Questura di Roma.


2. A seguito dell'incontro fra il Questore di Roma, dott. Francesco Tagliente, e il Generale Antonio Pappalardo, delegato dal suddetto Comitato, che ha avuto luogo nell'Ufficio del Questore dalle ore 17,30 alle 18,00, del 21 ottobre 2011, si è addivenuto al seguente accordo:
- tutti i mezzi pesanti (trattori e autotreni), non potendo raggiungere piazza del Popolo, per preesistenti divieti, dovranno concentrarsi, giungendo alla spicciolata nella capitale, nello spiazzale di Saxa Rubra, dinanzi alla sede della RAI;
- è preferibile che i mezzi pesanti giungano di notte;
- le forze dell'ordine presidieranno la zona e opereranno affinché l'area sia totalmente sgombera di altri veicoli;
- il piazzale di Saxa Rubra si raggiunge, dopo aver imboccato il raccordo anulare e lo svincolo della via Flaminia, direzione Roma-Centro. Ci saranno pattuglie della Polizia Stradale che scorteranno trattori e autotreni nell'ultimo tratto. I mezzi saranno parcheggiati in modo ordinato e vigilati dalle forze dell'ordine;
- dalle ore 6,00 del mattino sono disponibili trenini che trasporteranno i manifestanti dalla stazione ferroviaria, situata a ridosso del piazzale, sino a Piazza del Popolo, in pochi minuti;
- sarà incrementato il numero dei trenini nella giornata del 19 novembre per consentire il più celere e ordinato trasporto dei manifestanti, che potranno portare con loro solo bandiere, striscioni e mezzi sonori;
- sarà consentito solo ad un trattore, con al traino un carro, adeguatamente predisposto per la successiva sua trasformazione in palco, su cui saliranno solo gli oratori, di giungere sino a piazza del Popolo. A tal fine occorre inoltrare al competente ufficio comunale (gabinetto del Sindaco di Roma capitale), il collaudo del carro/palco e richiedere l'occupazione del suolo pubblico;
- una delegazione di 10 persone, al termine del comizio, si porterà, scortata dalla Polizia di Stato, a Palazzo Chigi per essere ricevuta dal Capo del Governo, secondo un itinerario concordato.
3. Al fine di assicurare il migliore svolgimento di tutte le operazioni le sottonotate persone sono cortesemente invitate:
a) Danilo Calvani, a fornire le caratteristiche del carro su cui dovrà essere costruito il palco, con il materiale di amplificazione delle voci e delle musiche;
b) Vanda Lucidi e Pino Giuseppe, ricevuti i dati tecnici di Danilo Calvani, a prendere contatti con il Gabinetto del Sindaco al fine di chiedere l'occupazione del suolo pubblico e il collaudo del palco
c) Danilo Calvani e il suo staff, ad approntare due servizi di caffetteria sin dalle ore 05,00, uno, presso il piazzale di Saxa Rubra, l'altro a Piazza del Popolo;
d) Domenico Longo a predisporre il documento da consegnare al Presidente del Consiglio dei Ministri;
e) Antonio Pappalardo, a prendere contatti con la segreteria del Capo del Governo per la consegna del documento al Presidente Berlusconi.
4. I manifestanti, che giungeranno con mezzi propri o in treno, si porteranno liberamente in piazza del Popolo.

Per la Questura di Roma Per il Comitato "Legittima Difesa"
Dott. Filippo Santarelli Antonio Pappalardo


Motivi della protesta:

- aggregare le forze sane del Paese per mettere un freno al potere selvaggio del sistema finanziario, che in Italia sta generando miseria e sudditanza con l'annichilimento della micro produzione legata alla piccola e media impresa, al commercio, all'agricoltura e al trasporto;

- difendere le categorie produttive del Paese dai continui assalti del governo, che tendono, con normative che eliminano conquiste sociali di ben due secoli e con manovre finanziarie irresponsabili, ad affamare i lavoratori per mantenere un sistema economico-finanziario nazionale ed internazionale gestito dalle banche;

- abbattere tutti i privilegi della classe dirigente politica e delle lobby di potere, ad essa collegate;

- rinnovare il contesto politico-economico italiano ed europeo, "purificando l'aria", come chiesto ripetutamente da più parti, con la creazione di nuovi movimenti, espressioni della società civile;

- raccogliere consensi popolari e delle diverse associazioni, col fine di promuovere lo sviluppo ed il dibattito economico e sociale attraverso il confronto sui seguenti tre punti ritenuti fondamentali:

1) Sistema Monetario, con la richiesta della piena attuazione dell'art. 47 della Carta Costituzionale ma soprattutto con il recupero da parte dello Stato della propria funzione naturale e sovrana nell'emissione monetaria diretta, oggi affidata a pochi banchieri azionisti di banche centrali, i quali, stampando banconote e sistematicamente falsificando i bilanci aziendali degli Istituti che battono moneta, creano debito pubblico e schiavitù umana;

2) Sistema Fiscale, con un'inversione di rotta tendente questa volta all'equità, anche in ossequio all'art. 36 della Costituzione, partendo dal principio che i contribuenti devono poter detrarre tutti i costi e le spese che sostengono, a prescindere dal fatto che si riferiscano a beni primari o secondari, mettendo al primo posto, dunque, il diritto naturale alla vita e la difesa della dignità dell'individuo, delle famiglie e delle comunità umane tutte;

3) Equitalia o altre agenzie di recupero crediti, da mettere immediatamente e definitivamente al bando perché iniqui centri di speculazione finanziaria, destabilizzatori del sistema economico del Paese e conseguenti causa di impoverimento delle fasce meno abbienti.



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