News della categoria Prozac

Antidepressivi: quando dietro agli studi c'è Big Pharma

Gli antidepressivi sono tra i maggiori settori del marketing farmaceutico e ora emerge che gli studi sono pilotati dalle aziende farmaceutiche. Riportiamo la traduzione e l'adattamento fornito dall'associazione No Grazie Pago Io.

Dopo molte dispute legali e un pronunciamento nel 2012 del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti d’America, nel mese di settembre 2015 una recensione indipendente pubblicata sul Journal of Clinical Epidemiology ha dimostrato che la paroxetina, farmaco usato nella terapia della depressione, non è sicura per gli adolescenti.(1)


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NaturalNews.com

di Jon Rappaport - 29 gennaio 2013


Allen Frances, ai tempi il più famoso e onorato psichiatra in America (2000), disse a Gary Greenberg del Wired Magazine, che "non c'è nessuna definizione di disturbo mentale. Si tratta di stronzate. Voglio dire, semplicemente non lo puoi definire." Frances, che era stato a capo del comitato psichiatrico che aveva pubblicato il DSM - la bibbia psichiatrica che descrive centinaia di cosiddetti disturbi mentali - ha precisato a Greenberg, che "questi concetti [dei disturbi mentali distinti] sono praticamente impossibili da definire precisamente con netti confini". In altre parole, secondo il suo autore, il DSM è una finzione.

 

psichiatria.gif

 


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L’antidepressivo ha causato una sindrome simile a quella degli stimolanti, causando comportamento maniacale, suicida e violenza.

Il giudice Robert Heinrich, dopo avere ascoltato l’opinione del perito della difesa, lo psichiatra Peter Breggins, ha reso note le sue conclusioni circa il sedicenne che aveva pugnalato a morte il suo amico: “La sua normalità di base conferma ulteriormente che egli non rappresenta più un pericolo di violenza per la società, e che il suo peggioramento mentale, con la violenza che ne è seguita, non avrebbe avuto luogo senza il Prozac. ” D’accordo con la perizia del Dr. Breggins il giudice ha poi stabilito che “l’imputato non ha alcuna delle caratteristiche del violento e le prospettive di riabilitazione sono buone”.


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Il DDL sulla dislessia va contro la volontà popolare manifestata con oltre 4000 firme e recepita nel 2008 da una legge provinciale

non dare mai psicofarmaci ai bambiniTrento. Oggi, martedì 13 settembre, si riunirà la quarta commissione nella sala Lenzi di Palazzo Trentini per discutere del recente disegno di legge in discussione sulla dislessia. Questo DDL, così come è attualmente formulato, è destinato a incrementare esponenzialmente gli abusi di psicofarmaci sui bambini. Non è necessario andare molto lontano per vederne gli effetti deleteri. Dobbiamo solamente guardare a quello che succede in Alto Adige. Nella nostra vicina provincia, di fatto, questo disegno di legge sulla dislessia è in vigore da parecchi anni. Si fanno regolarmente i test sui DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento), molti bambini vengono seguiti dal logopedista, i bambini etichettati con un DSA vengono segnalati sui registri scolastici al fine di introdurre criteri di valutazione differenti, ecc. Un esempio di effettiva applicazione dei principi sostenuti dal disegno di legge in discussione in Trentino sulla dislessia. Quali sono i risultati?

Prendiamo ad esempio il comune di Merano con una popolazione di 38.229 abitanti. Secondo le informazioni fornite dalla Dr.ssa Donatella Arcangeli del centro di neuropsichiatria infantile di Merano, in questo comune i bambini seguiti dal centro sono ben 160 e 40 di questi sono soggetti a trattamento con psicofarmaci. Il Trentino ha una popolazione di 529.457 abitanti. Possiamo quindi stimare che, senza gli opportuni correttivi, dopo circa dieci anni di applicazione del presente disegno di legge ci saranno circa 2.230 bambini seguiti dai centri di neuropsichiatria infantile con circa 550 bambini trattati con psicofarmaci.

In questo disegno di legge è insita purtroppo anche un'altra insidia che lo renderebbe fortemente illiberale. Prendiamo sempre ad esempio la Provincia di Bolzano dove i principi ispiratori di questa legge sono ben consolidati. In una risposta a un'interrogazione provinciale (Anfrage187-9), l'assessore alle politiche sociali di Bolzano Richard Theiner ha scritto: «...Nel caso in cui i genitori non facciano niente e si vede che il bambino preso in considerazione si trova ancora in una situazione di rischio, per quanto riguarda la sua crescita e le sue capacità nella vita sociale della classe e/o nelle sue capacità di apprendimento, la scuola deve farne rapporto ai servizi sociali, in modo che questi, in qualità di rappresentanti dell'obbligo di assistenza statale, visitino la famiglia e intraprendano le misure necessarie per assicurare il benessere del bambino...». In altre parole secondo Theiner la scuola avrebbe il diritto di decidere se il genitore si sta comportando bene in merito al percorso educativo di suo figlio e dovrebbe segnalarlo ai servizi sociali al fine di intervenire coercitivamente. Non è certo necessario dilungarsi ulteriormente sulle problematiche emerse recentemente sull'operato dei servizi sociali in merito all'allontanamento dei minori dalle famiglie.

Il pericolo di medicalizzazione della scuola è concreto e reale e coinvolge già la nostra stessa provincia come si evince da questi avvenimenti:

- In una scuola di Rovereto i bambini sono stati sottoposti ai test AC-MT 6-11 e PRCR-2 (discalculia e dislessia) e in seguito sono stati indirizzati al reparto di neuropsichiatria infantile.

- Una signora di Civezzano si è rivolta alla nostra associazione perché la maestra aveva "richiesto" (imposto) una visita in neuropsichiatria infantile per il suo bambino.

- In una scuola di Rovereto i bambini sono stati addirittura sottoposti a un test "sull'idea della bugia" fatto da una laureanda in psicologia con il beneplacito della scuola.

Questo disegno di legge sulla dislessia che "assicura l'individuazione precoce dei fattori di rischio e favorisce la diagnosi tempestiva" e che in pratica introduce i test psicologici nelle scuole trentine, rischia di avvallare la medicalizzazione della scuola.

Ricordiamo che il 6 maggio 2008 la provincia Autonoma di Trento ha approvato la legge n. 4 "Disposizioni in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini e adolescenti" in risposta alle richieste dei cittadini che hanno firmato oltre 4000 petizioni contro la medicalizzazione della scuola e che sono state consegnate al presidente del consiglio provinciale nell'aprile del 2008. La legge, che vietava i test psicologici nelle scuole trentine di ogni ordine e grado, era stata approvata all'unanimità dal consiglio provinciale come legge "preventiva" volta a impedire gli abusi di psicofarmaci sui bambini. Questo disegno di legge sulla dislessia, senza delle appropriate rettifiche, rischia di tradire la volontà popolare e la volontà del consiglio provinciale stesso.

Riteniamo sia corretto aiutare i bambini con difficoltà di apprendimento e concordiamo con lo spirito della legge volto ad assistere i nostri figli. Ma è assolutamente necessario apportare degli opportuni correttivi per impedire gli scenari descritti sopra. Il consenso informato scritto alla somministrazione dei test, la possibilità di contestare o accertare la presunta diagnosi e il richiamo alle norme sulla privacy potrebbero impedire che i genitori vengano espropriati del loro diritto/dovere di attendere all'educazione dei propri figli e consentirebbe di impedire le derive insite in questo DDL.

Non comprendiamo il motivo per cui il nostro Comitato non sia stato informato di questo disegno di legge e non sia stato chiamato dalla Quarta Commissione presieduta dal consigliere Mattia Civico, dato che abbiamo raccolto oltre 4000 firme sul tema dei test nelle scuole. Speriamo che il consiglio provinciale abbia la sensibilità di accogliere le nostre preoccupazioni e quelle dei cittadini come ha saputo fare nel maggio del 2008.

Paolo Roat

Comitato dei Cittadini dei Diritti Umani - CCDU Onlusa
fonte: medicinechenon.it


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E' stato il Prozac a indurre un adolescente canadese ad uccidere? Lo psichiatra afferma di sì

The Inquisitr – 6 giugno 2011

"Era una prescrizione per violenza," ha scritto Breggin in un rapporto commissionato dalla difesa.

Lo psichiatra di New York ha testimoniato che l'adolescente canadese colpevole di aver ucciso un amico avrebbe sperimentato gravi impulsi alla violenza a causa dell'uso del Prozac.

L'adolescente di 17 anni, di cui non è stato reso pubblico il nome, ha accoltellato un amico di 15 anni dopo che questi ha danneggiato il parquet in casa sua. La risposta sproporzionatamente aggressiva, spiega il Dr. Peter Breggin, è un effetto collaterale non-sconosciuto dell'antidepressivo Prozac.

"Non c'è altra ragione al di là di una reazione del Prozac"- ha dichiarato il Dr. Peter Breggin, psichiatra di New York, autore del libro 'Parlando del Prozac'- (l'omicidio) è un mistero del tutto chiaro".

Nove giorni dopo aver iniziato la terapia col farmaco, l'adolescente ha tentato suicidio con un'overdose di pillole di suo nonno. I suoi genitori avevano segnalato l'incidente ai medici, che avevano aumentato il dosaggio di Prozac al ragazzo.

 


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GLI PSICOFARMACI PRODUCONO EFFETTI COLLATERALI GRAVI NEGLI ADOLESCENTI

Gli psicofarmaci come gli stimolanti possono essere pericolosi per bambini e adolescenti causando effetti collaterali anche gravi nella popolazione under 17. Quasi un evento farmacologico avverso su dieci in questa fascia d'eta' e' riconducibile proprio a farmaci psicotropi.

E' quanto emerge da uno studio pubblicato su BMC Research Notes e condotto da Lise Aagaard e Ebba Holme Hansen dell'Universita' di Copenhagen su 4500 casi di eventi avversi da farmaci di cui ben 429 sono stati ricondotti a psicofarmaci. E' stato rilevato inoltre che gli stimolanti sono pericolosi per i neonati se assunti dalle donne in gravidanza: oltre la meta' degli effetti avversi di questi medicinali sul bambino appena nato sono relativi ad anomalie fetali e sindrome di astinenza dagli psicofarmaci alla nascita. Inoltre e' emerso che il 42% degli eventi avversi era riconducibile a psicostimolanti (come il Ritalin), il 31% ad antidepressivi (come il Prozac), il 24% ad antipsicotici (come l'Haldol).

Per approfondimenti


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John Rengen Virapen ha fatto carriera nel mondo dell’industria farmaceutica. Partito come semplice rappresentante di medicinali, è arrivato a dirigere la filiale svedese della Eli Lilly, uno dei colossi farmaceutici mondiali che compongono la cosiddetta Big Pharma.

Dopo aver vissuto una vita da nababbo, dove nessun lusso gli era negato, Rengen è andato in pensione, si è sposato ed ha avuto un figlio. Solo vedendo il modo in cui la medicina ufficiale trattava suo figlio – racconta lui – si è reso conto della mostruosità di un meccanismo criminale di cui lui stesso aveva fatto parte per 35 anni.

Da qui il suo pentimento, e la decisione di denunciare pubblicamente (tramite un libro e una serie di conferenze) la vera natura dell’industria farmaceutica.


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Dov'è finita la verità?

Egregio Direttore,
ho sentito al telegiornale la notizia del chirurgo Brandimarte di Taranto che dopo aver ucciso barbaramente la moglie e le due figlie ( di 11 e 14 anni), si è tolto la vita. Il giornalista alla fine del servizio, puntualmente, come nei tanti altri casi simili, ha concluso dicendo che il medico soffriva di depressione. La domanda che mi sono posta è stata:
"Qual' è l'antidepressivo che stava assumendo questa persona ?".

Da quando qualche hanno fa ho letto di 800 famiglie che negli USA hanno fatto causa alla casa produttrice del Prozac (un antidepressivo denominato anche "la pillola della felicità"), perché aveva indotto i loro parenti a commettere omicidio e/o suicidio. Da quando ho visto alcuni servizi televisivi americani, nei quali mariti, mogli, madri di pazienti e le stesse persone che erano state in cura con il Prozac , Ritalin , Praxil ed altri psicofarmaci, raccontavano come era cambiata la loro personalità, degli incubi , degli impulsi omicidi e/o suicidi, avuti dopo l'assunzione di tali sostanze e di quanto fossero diventate violente, mi domando: "La stessa cosa si sta ripetendo da noi, perché nessuno fa niente ?".


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venerdì 21 marzo 2008
Psicofarmaci e case farmaceutiche : dov'è finita la verità?

Egregio Direttore,

ho sentito al telegiornale la notizia del chirurgo Brandimarte di Taranto che dopo aver ucciso barbaramente la moglie e le due figlie ( di 11 e 14 anni), si è tolto la vita. Il giornalista alla fine del servizio, puntualmente, come nei tanti altri casi simili, ha concluso dicendo che il medico soffriva di depressione. La domanda che mi sono posta è stata:
"Qual' è l'antidepressivo che stava assumendo questa persona ?".

Da quando qualche hanno fa ho letto di 800 famiglie che negli USA hanno fatto causa alla casa produttrice del Prozac (un antidepressivo denominato anche "la pillola della felicità"), perché aveva indotto i loro parenti a commettere omicidio e/o suicidio. Da quando ho visto alcuni servizi televisivi americani, nei quali mariti, mogli, madri di pazienti e le stesse persone che erano state in cura con il Prozac , Ritalin , Praxil ed altri psicofarmaci, raccontavano come era cambiata la loro personalità, degli incubi , degli impulsi omicidi e/o suicidi, avuti dopo l'assunzione di tali sostanze e di quanto fossero diventate violente, mi domando: "La stessa cosa si sta ripetendo da noi, perché nessuno fa niente ?".


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Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Milano, 3 Dicembre 2007 Spett. Redazione COMUNICATO STAMPA PSICOFARMACI: PRIMA PASTIGLIA A OTTO ANNI

“I bambini italiani che assumono psicofarmaci quotidianamente vanno dai 30.000 ai 60.000”, così scrive l’On. Patrizia Paoletti Tangheroni nell’interrogazione parlamentare presentata la scorsa settimana, a distanza di pochi giorni dall’interrogazione del Senatore Maurizio Eufemi, sempre sullo stesso argomento. La preoccupazione è giustificata ancor più dal fatto che i presupposti stessi della “malattia” vengono messi continuamente in discussione: Leiber dell’FDA afferma che “Nessun aspetto fisiopatologico del disordine è ancora stato delineato”; il Dr. Fred Baughman, nel suo libro “The Future of ADD", scrive: “Sia la FDA che la DEA hanno riconosciuto che l'ADHD non è una malattia, né organica né biologica”. Ma se non esiste uno squilibrio biochimico, perché lo si cerca di curare con sostanze chimiche? I principi attivi maggiormente utilizzati sono due: il Metilfenidato, meglio conosciuto col nome di Ritalin, e l'Atomoxetina. Il trattamento può iniziare presto, perché già a 8 anni molti bambini ricevono la prima pastiglia. E' difficile pensare che a quell'età un bambino possa rendersi conto delle conseguenze a cui va incontro, con sostanze che in molti casi portano alla dipendenza. Il Prozac ad esempio, la cui soglia di somministrazione è stata portata da 18 a 8 anni solo di recente, può causare quasi mille differenti effetti collaterali; inoltre sono noti casi di suicidio; stesso discorso per il Ritalin, un'anfetamina, reintrodotta in Italia da poco.

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Un rapporto del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani

Questa relazione dà una visione d'insieme degli effetti collaterali dei comuni psicofarmaci e include informazioni sugli avvertimenti delle autorità di controllo dei farmaci, studi, e altri dati che potrebbero non essere inclusi nel foglietto illustrativo dei farmaci.
Per ulteriori informazioni consultare Physicians' Desk Reference, reperibile su http://www.pdrhealth.com. Può essere pericoloso sospendere di colpo l'assunzione di psicofarmaci a causa di significativi e pericolosi effetti dell'astinenza. Nessuno dovrebbe smettere di assumere psicofarmaci senza la supervisione e l'assistenza di un medico competente.
Questa relazione e il CCDU non intendono dare consigli o raccomandazioni di carattere medico.

Contenuti: Psicostimolanti, Antidepressivi di nuova generazione, Antidepressivi di vecchia generazione, Antipsicotici, Ansiolitici, Litio

Scarica il documento in formato PDF

Fonte: CCDU.org


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L’Agenzia Italiana del Farmaco, con Determinazione del 9 luglio 2007, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 163 del 16 luglio 2007, impone la modifica dei foglietti illustrativi degli antidepressivi a causa dell’aumento del rischio di comportamento suicidario nelle fasi iniziali della terapia e nei pazienti di età inferiore ai 25 anni.

La depressione e' associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. E' esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del miglioramento.

Altre patologie psichiatriche per le quali un antidepressivo e' prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori si devono, pertanto, osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche.


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Continuano le raccomandazioni internazionali contro gli psicofarmaci per bambini
07 settembre 2006 - CCDU
Un avvertimento della FDA a conferma che farmaci per ADHD causano morte improvvisa, attacchi cardiaci e paralisi, segna il 22 esimo avvertimento internazionale sugli psicofarmaci registrato quest'anno

Nonostante i poteri forti dell'industria della salute mentale continuino a sminuire i rischi documentati dei farmaci per l'ADHD, l'autorità statunitense per i farmaci (FDA) ha infine stabilito che il pubblico ha il diritto di essere informato sui rischi mortali di questi psicofarmaci. L'FDA ha ordinato che la loro etichetta debba dichiarare che possono causare arresto della crescita, psicosi, aggressività e gravi effetti collaterali a livello cardiovascolare.


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PSICOFARMACI SOTTO ESAME
15/02/06 CCDU

Indagini e allarmi per gli effetti collaterali e a volte letali

Secondo il "New England Journal of Medicine", i bambini delle donne che hanno assunto psicofarmaci nella seconda metà della gravidanza rischiano di sviluppare malattie al polmone sei volte più del normale.

Mentre nel nostro Paese continua la propaganda sui disturbi psichiatrici che affliggerebbero i nostri bambini e l'importanza della prevenzione e del trattamento per questi disturbi, chi ha l'esperienza di decenni sta correndo ai ripari per i danni che tali trattamenti hanno causato e stanno causando.

Negli Stati Uniti infatti, una commissione consultiva federale americana ha votato la scorsa settimana una risoluzione nella quale si afferma che gli stimolanti come il Ritalin, (psicofarmaco a base di anfetamina per la cura dell'Adhd) possono avere effetti pericolosi sul cuore, e che i legislatori federali dovrebbero richiedere ai produttori di fornire indicazioni scritte ai pazienti e porre avvertimenti ben visibili sulle etichette dei farmaci che descrivano questi rischi.


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L’America tira il freno: mai più psicofarmaci ai bambini
EUGENIO OCCORSIO

La notizia è arrivata sui tavoli delle redazioni in modo indiretto, e perciò ancora più inquietante: le aziende farmaceutiche americane hanno annunciato di aver subito un brusco calo delle vendite il 20 per cento dei farmaci antidepressivi per uso pediatrico. Il motivo sta in una serie di studi allarmanti, finanziati con denari pubblici e perciò indipendenti, che hanno sovvertito quanto precedentemte acquisito da altre ricerche, pagate però dalle aziende stesse: gli antidepressivi per i bambini, è venuto fuori adesso, non sono indicati, anzi in qualche caso è provato che hanno indotto "comportamenti suicidi". Anche se non sono arrivati a togliersi la vita, i bambini da 7 a 12 anni hanno sorprendentemente e preoccupantemente cominciato a fare "strani" discorsi che a quello potevano far pensare. La vera notizia non è però questa, o non solo questa: è che in America veniva comunemente accettato il fatto che ai bambini si dessero gli antidepressivi. In Europa la situazione è fortunatamente del tutto diversa, e in Italia è scritto chiaramente in tutti i foglietti illustrativi: tenere alla larga dai bambini minori di 12 anni.


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Una manifestazione insolita, gioiosa per la voglia di vita dei partecipanti e la musica di una "banda" che, con fisarmonica e clarinetto, e l'abile balance di un giocoliere, ci accompagnava ... svoltasi domenica a Roma, sotto uno splendido cielo blu e a vista dei monumenti più belli che l'Italia abbia da mostrare. Col sole che faceva da braciere, la passeggiata portava un agguerrito gruppo di "duri" dal Colosseo, lungo i Fori Imperiali, fino all'Altare della Patria. Gli slogan scanditi inneggiavano alla liberta' di ognuno di noi di scegliersi la propria medicina.

La forza trainante dietro la manifestazione era il movimento Consensus, fondato da Rinaldo Lampis, uno che la persecuzione delle medicine alternative e dei guaritori l'ha vissuta sulla propria pelle. Sul sito web di Lampis: informazioni su guaritori perseguitati in Italia, sulla sanita' 'obbligata' e le droghe di stato. Il tema della manifestazione di ieri: salute consapevole e libera scelta delle cure.

"RITALIN - DROGA DI STATO" e "VOGLIO POTER SCEGLIERE LA CURA GIUSTA PER ME!" si leggeva sui cartelli. Liberta' di scelta per ognuno allora e resistenza contro la "PILLOLA DELL'OBBEDIENZA". Nonostante il fatto che molti, pur interessati, hanno preferito le proprieta' curative di una mattinata al mare o erano impossibilitati da altre cose ugualmente urgenti, il messaggio di quelli che c'erano e' chiaro: Giu' le mani dalla nostra salute! Lo stato non si immetta negli affari nostri imponendo droghe psicoattive ai bambini a scuola, forzando le vaccinazioni, oppure perseguitando guaritori che - tutto sommato - siamo capaci di consultare oppure no anche senza interferenze "ufficiali".

"La medicina ufficiale cura soltanto i sintomi, non la persona" inneggiava uno e un'altro rispose "la medicina ufficiale e' assorta a essere una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati". Se, insomma, l'alternativa "ufficiale" e' peggio di quello che offrono altri, perche' farci "scegliere" solo quella!

"Grazie al Dott. Hamer non ho piu' paura!" diceva una bella manifestante, parlando del medico tedesco Ryke Geerd Hamer che si trova imprigionato in Francia - a 70 anni - per il "crimine" di non essere d'accordo con l'ortodossia medica sulle cause e la cura del cancro e di aver proposto la sua "legge ferrea del cancro".

Diverse le associazioni e sigle, un gruppo veramente poliedrico di voci, dall'A.C.N.I.N. fondata da Luigi Costacurta che si definisce iridologo, naturopata e trofologo, all'Inforquadri del battagliero Giorgio Vitali, legata all'European Consumers rappresentata dall Avv. Marinelli, da La Leva di Archimede ai fondatori di Fraternity ("per il progresso armonico della società"). Un coro di voci unite al Consensus in questa manifestazione che, secondo Rinaldo Lampis, non sarà certo l'ultima. Il prossimo evento è già annunciato per settembre, dettagli da accordare.

Alcune immagini della manifestazione...


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Notizie ambigue sugli antidepressivi

Il British Medical Journal si scusa pubblicamente per aver pubblicato, lo scorso primo gennaio, un articolo in cui accusava la casa farmaceutica produttrice di un noto farmaco antidepressivo a base di fluoxetina di averne nascosto per anni alcuni dati inerenti agli effetti collaterali. La casa farmaceutica accetta le scuse e tutto sembra risolto. Sembra.

Un errore, un caso di incomprensione dovuto ad una fonte sbagliata; la solita diffidenza nei confronti delle case farmaceutiche (davvero a pensar male non si sbaglia mai?); la tentazione di fare uno scoop a danno di un’azienda che sostiene di avere una politica trasparente; un’accusa aperta contro la Food and Drug Administration (FDA) la cui autonomia e indipendenza nelle scelte viene sempre più spesso, messa in discussione. Giudicate voi.


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Tracce di Prozac negli acquedotti inglesi
24 milioni di prescrizioni dell'antidepressivo in Inghilterra nel 2001
Corriere della Sera - 8 ago 2004

L'Agenzia per la portezione ambientale ha diramato i dati di un'indagine sull'acqua potabile: rilevate tracce del medicinale
LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Prozac nell'acqua del rubinetto? Sciocchezze, chiunque sarebbe portato a pensare. Invece secondo il domenicale «Obeserver», il cui articolo è stato ripreso anche dalla più blasonata Bbc, tracce del celebre antidepressivo sono state rilevate nell'acquedotto della capitale e altrove nello stato.


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DATI-CHOC DI UN'AGENZIA PER IL MONITORAGGIO DELL'AMBIENTE
Tracce di Prozac nell’acqua che esce dai rubinetti inglesi
Sarebbero gli scarti di un consumo altissimo dell’antidepressivo: 24 milioni di ricette l’anno. L’ispettorato: «Molto diluito, nessun rischio»

9 agosto 2004
di Maria Chiara Bonazzi
Fonte: La Stampa
 

LONDRA. Per gli ambientalisti, le tracce di Prozac rilevate nelle riserve idriche da cui proviene l'acqua potabile britannica sono tutt'altro che rasserenanti. Benché non si sappia ancora quale sia la percentuale dell'antidepressivo individuata dalla Environment Agency, l'organismo di controllo ambientale del governo, la notizia ha preoccupato chi crede che i medici prescrivano troppo facilmente questo farmaco nel Regno Unito.


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Warning dell’FDA: rischio di suicidio dopo assunzione degli antidepressivi non solo nei bambini e negli adolescenti, ma anche negli adulti
Di MedicinaOnline.org
Martedì 27 Luglio 2004, 10:21
Fonte: Yahoo News

( Xagena - Farmaci ) - L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha invitato i medici che prescrivono i farmaci antidepressivi a monitorare con attenzione i propri pazienti per individuare i segni che preannunciano il rischio di suicidio.


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Peggioramento dello stato depressivo e suicidalità dopo assunzione dei più nuovi farmaci antidepressivi
Fonte: FarmaciaOnline.net

L’FDA ha compiuto una revisione dei più recenti farmaci antidepressivi, proponendo il cambiamento delle schede tecniche di 10 di questi farmaci.

I pazienti con disturbi depressivi maggiori, sia adulti che in età pediatrica, che assumono farmaci antidepressivi possono sperimentare peggioramento del loro stato depressivo, ideazione o comportamento suicidario.


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Il Prozac

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Il Prozac, prodotto dalla casa farmaceutica di George Bush, la Eli Lilly, è una sostanza che sopprime le facoltà mentali. Nel 1982 David Dunner dell'Università di Washington iniziò ad accettare più di 1,4 milioni di dollari dalla Lilly per ricerche e seminari. Alcune di queste "ricerche" consistevano nell'eseguire esperimenti clinici con 100 persone che assumevano Prozac. Allo stesso tempo egli era membro della Commissione consultiva sugli psicofarmaci della Food and Drug Administration, responsabile dell'esame di nuove applicazioni farmaceutiche per contodella FDA. A Dunner venne chiesto se avesse un qualche conflitto d'interesse con la Eli Lilly quando cominciò a esaminare il Prozac per la FDA, ma egli rispose: "Nessun impegno pendente al momento".


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Giornalino n. 15

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Giornalini n. 14

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