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Chemioterapia nella Cura del Tumore. E’ la Strada Giusta?

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Fonte: Pickline

Riporto qui informazioni, poco note ma essenziali, di soggetti che criticano l’approccio vigente per la cura dei tumori, suggerendo altri approcci e altri protocolli sanitari. Conoscere significa sempre decidere meglio e coscientemente.

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La maggior parte delle persone, ammalandosi di tumore, ricorre alla chirurgia invasiva e alla chemioterapia. Una prassi ormai diffusa da molti decenni. Dobbiamo chiederci: è la strada giusta ed unica? Quanto è efficace e risolutiva? Quali rischi, danni, sofferenze, costi, comporta per il malato e la famiglia?

 

 

Chemioterapia, cura dannosa e sconsigliabile?

La medicina naturale, contesta l’approccio vigente ultradecennale – chirurgia demolitiva, chemio e radiazioni – ritenendolo dannoso, inefficace, costoso e doloroso per i motivi che qui indico. Propone invece soluzioni non invasive, più efficaci, meno costose, non dolorose (cura Di Bella, Simoncini, Aloe, ecc.).

Soluzioni, che all’inizio, sono state irrise o criminalizzate dalla medicina ufficiale, ma che oggi ottengono riconoscimenti significativi e qualificati, generando una moltiplicazione di ricerche scientifiche alternative, nonché delle persone che vi ricorrono. Di tutto questo ho già riferito in un articolo: Tumori e medicina naturale (del 22 agosto 2012)

Sintetizzo qui le informazioni – ricavate da fonti indicate in seguito – che danno risposte documentate a domande essenziali e logiche: la chemioterapia è utile ed efficace per la cura dei tumori oppure è addirittura dannosa e sconsigliabile? Quali reazioni e conseguenze dannose provoca nel malato? Quali risultati consegue nel breve e medio periodo? Perché, nonostante tutto, viene usata dalla medicina ufficiale? Perché insuccessi e conseguenze sono così poco diffusi o taciuti o manipolati?

Le risposte a queste domande si trovano in libri, video, siti Web e documenti prodotti da associazioni che contestano la chemioterapia e le radiazioni usate comunemente. Uno di questi siti è http://aloearborescens.tripod.com/ che ciascuno può visitare e valutare liberamente. In sintesi, cosa viene detto da questi soggetti critici, non commerciali?

In primo luogo che i risultati ufficiali della chemioterapia, anche se rilevati con criteri fasulli, sono molto deludenti e dolorosi (rif. Associazione per la Ricerca e la prevenzione del cancro – ARPC). La medicina ufficiale definisce “guarito” un malato di cancro che non muore entro 5 anni: ci dice anche che su 100 malati, 61 muoiono entro 5 anni. Quanti dopo questo termine o entro i 10 anni? Nessuno lo dice.

Se malato “guarito” ritorna in clinica dopo 5 anni, per la statistica ufficiale questo è un “nuovo” malato. Qualche anno fa, scoppiato il caso Di Bella, gli oncologi dissero che avevano conseguito il 50% di “guarigioni”, ma per le statistiche ufficiali era solo il 39%. Una “differenza” che si spiega con l’artificio usato, contro le regole della matematica elementare: si faceva la media di tutte le “guarigioni” conseguite per tutti i tipi di tumore. In questo modo il 39% diventava il 50%. Eseguendo la media aritmetica (pesata) per ciascun tipo di tumore, il risultato finale corretto era 13,7%!

Ma non è solo questione di numeri e risultati. La chemioterapia riduce o distrugge la difesa immunitaria delle persone, fatto ormai certo, per cui il paziente muore anche perché si ammala di altre malattie molto comuni. Inoltre la stessa comparsa del cancro sarebbe correlata con l’uso frequente di medicinali ed esami di vario tipo, prescritti con “ facilità ” dai medici curanti, a tutto vantaggio di ditte farmaceutiche e diagnostiche.E’ sbrigativo per un medico , prescrivere a un suo assistito esami diagnostici e farmaci, anche eccessivi. Tranquillizza il paziente con cure veloci e semplici (la pasticca). Ma questo sistema, se gratifica studi diagnostici e case farmaceutiche, allunga i tempi di attesa della medicina pubblica, per cui si ricorre a quella privata. Peraltro i medici ricevono gratificazioni e premi dalle multinazionali dei farmaci. Tutto ciò genera spese e deficit nelle Istituzioni pubbliche che rimborsano pesanti parcelle dei privati (anche truccate). Un fenomeno che ha il suo costo massimo, per il malato e la società , per la cura vigente del cancro.

Sta di fatto che negli ultimi 70 anni le morti per cancro sono aumentate, nonostante i progressi della medicina e delle tecniche usate (es. diagnosi tempestive dei tumori). Si spiega perchè le morti avvengono dopo i 5 anni. Esistono poi studi e pubblicazioni qualificate ed affidabili che dimostrano che malati di tumore “non trattati” vivono più a lungo di quelli “trattati” con chirurgia, chemio e radiazioni. Purtroppo la chemio non distrugge il tumore, ne riduce solo le dimensioni, rendendolo più virulento e provocando metastasi (Simoncini): quindi è dannosa e debilita fortemente il malato. Il cancro, com’è noto, è più diffuso nei Paesi opulenti : ci dicono per lo stress, l’inquinamento ambientale, ecc. Invece uno dei fattori che influisce sulla sua insorgenza e recidiva è l’ampio uso dei farmaci e della chemio. Così, nonostante enormi ingenti investimenti pubblici per Ricerca e trattamenti (milioni di milioni di euro), negli Stati occidentali le morte per cancro sono aumentate, invece che ridursi. Il dott. Bailar del “National Cancer Institute” attesta che negli USA le morti per cancro sono aumentate del 7% (1975-90).

Perciò le fonti alternative sconsigliano la chemio, suggerendo cure di medicina naturale (Di Bella, Aloe). Viene citato il libro “Dolce è la tua voce” (1998) di un famoso oncologo , Sidney Winawer dello “Sloan-Kettering cancer center” di New York, che per decenni aveva curato i suoi pazienti in modo tradizionale (chirurgia+chemio+radiazioni). Nel libro egli racconta che quando si  ammalò la moglie, l’a curò con la somatostatina di Di Bella, e la moglie guarì. Dunque gli stessi oncologi sono scettici sulla chemio.

Chi ha fatto esperienze , dirette o indirette, in questo campo sa bene quali siano  poi le sofferenze, i danni, i costi, inferti al malato e alle famiglie dall’approccio tradizionale. Non ci si può fidare ciecamente dei medici. La cura tradizionale del cancro rappresenta,per la medicina commerciale, un grosso affare che ha pesanti negatività sulla società e sui malati. Non solo le parcelle dei medici o i costi dei farmaci e degli esami diagnostici. Si tratta di un gigantesco apparato industriale, farmacologico , mediatico e  tecnico che prospera sulle tradizionali cure anti-cancro, reclamizzate dai mezzi di (dis)informazione di massa e sostenute largamente da Stati, malati e famiglie. Davanti allo spettro della morte, si fanno sacrifici di ogni tipo. Non è un caso che i proprietari delle multinazionali dei farmaci siano anche gli stessi che controllano  governi e mass-media, con una fortissima influenza sulle  loro scelte.

Nei riferimenti indicati viene rievocata la storia di questa prassi sanitaria del capitalismo finanziario –farmaceutico-mediatico globalizzato : esso pilota Stati, medici e industrie, a spese di cittadini e malati. Sono sempre più numerose le voci qualificate che si levano contro questo “dogmatico” business vigente, vale la pena di ascoltarle e valutarle sulla base di dati oggettivi e razionali. Una di queste è quella dell’ing. Keshe dell’omonima fondazione, a proposito di cancro e chemioterapia. Egli sostiene una terapia basata su plasma e campi naturali , magnetico-gravitazionali, indicando i successi avuti finora.

Questo blog informa sulle affermazioni della medicina naturale , poco diffuse, senza presentarle come verità assolute o definitive, ma chiedendo a  ciascuno di verificare le opzioni più efficaci e favorevoli rispetto al dramma del cancro. I poteri dominanti e le fonti ufficiali, purtroppo, hanno interessi e scopi ben diversi da quelli umani e popolari : vale per la sanità, ma anche per ogni altro settore delle attività umane.

Fonte: Pickline

 



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