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L’aspartame è cancerogeno . . . anzi no!

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Dolce veleno oppure normalissimo dolcificante per diabetici e diete dimagranti?
La domanda non ha ancora trovato risposta, anche se l’Autorità europea per gli alimenti a Parma ci dice di non preoccuparci.

Ricordiamo che l’aspartame è un dolcificante artificiale composto da due aminoacidi e una forma di alcool: L’acido aspartico ne costituisce il 40%, la fenilalanina il 50% e il metanolo il 10%. L’acido aspartico, secondo il Dottor Olney, danneggia il cervello e viene classificato come “eccitotossina”. La sostanza danneggia i tessuti del cervello per causa di un’eccitazione costante e così severa da risultare dannosa. La fenilalanina contribuisce a questo effetto. Anch’essa agisce sui neuroni del cervello, aumentandone l’attività. Infine il metanolo, che secondo i difensori del dolcificante è innocuo perché presente solo in piccole quantità, si accumula nel nostro organismo e, dopo trasformato in acido formico e formaldeide, può danneggiare la vista e perfino portare alla morte. Ricordiamoci del “vino al metanolo” che negli anni 80 fece strage in Italia.

La questione della dannosità del dolcificante emerse già prima della sua approvazione. L’FDA, dopo un’indagine fatta nel 1975, negò l’approvazione per pesanti indicazioni di danni alle cavie nei primi studi condotti dall’industria. La Searle, in seguito acquisita dalla Monsanto, non riuscì a convincere gli scienziati dell’FDA, sebbene gli studi furono “sanificati”: La morte di varie cavie e la comparsa di pesanti attacchi epilettici non vennero comunicati all’FDA dagli scienziati della Searle.

Una procedura penale contro la Searle per queste irregolarità cadde in prescrizione e poco dopo, il pubblico ministero Conlon passò a lavorare per lo studio legale che rappresentò la Searle.
Però l’approvazione avvenne qualche anno dopo e contro le raccomandazioni degli scienziati, ad opera di Arthur Hayes, commissario pro tempore dell’FDA che, anch’esso, dopo pochi mesi lasciò l’FDA per un impiego più remunerativo. Lo assunse l’agenzia di pubbliche relazioni della Searle. L’attuale ministro della difesa americano, Donald Rumsfeld, il quale negli anni 70 era a capo della Searle, disse che avrebbe “fatto sentire il suo peso a Washington” per far approvare l’aspartame. E così fu.

Da quel punto, l’FDA negò qualsiasi problema con l’aspartame, anche se migliaia di consumatori si lamentarono di effetti collaterali, a volte pesantissimi, dopo aver consumato bevande e dolcetti all’aspartame. Oggi l’aspartame si trova in più di 6000 prodotti diversi: bevande “light”, sciroppi e polveri per bevande, cioccolato, gomma da masticare, dolciumi, dessert, yogurt, sciroppi per la tosse e le confezioni di dolcificanti che mettiamo nel caffè o nel tè.

Su questo sfondo e con il sospetto che i primi studi potrebbero aver indicato una problematica importante, la Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali Bernardo Ramazzini di Bologna iniziò uno studio pluriennale per far chiarezza su un punto specifico: L’aspartame causa il cancro oppure no? Il risultato, pubblicato nella rivista Environmental Health Perspectives nel novembre 2005, non lasciò dubbi. Il consumo di aspartame nei topi utilizzati per la ricerca, anche a livelli molto simili a quelli ammessi per noi umani, causò un aumento del numero di leucemie, linfomi e altre forme cancerose, scoperte alla fine della vita naturale degli animali. Una sostanza cancerogena multipotenziale insomma, che dovrebbe sparire dalle nostre tavole al più presto.

Non erano d’accordo i produttori dell’aspartame che misero in campo tutte le loro forze “scientifiche” e di pubbliche relazioni, per sradicare la pianticella del dubbio fiorita in poco tempo nelle menti dei consumatori e - forse - di qualche impiegato ministeriale. L’operazione riuscì. Ormai l’allarme è rientrato, almeno per la stampa e per “le autorità”. Niente di dannoso nel nostro cibo, chiudete gli occhi ... così la paura passerà.

Ma come, direte, o il dolcificante è cancerogeno oppure no. Purtroppo la faccenda non sembra così chiara. Come detto, lavorano sodo le agenzie di pubbliche relazioni. Gli americani tirano fuori i risultati di un questionario sulle abitudini alimentari di 5 anni fa, e annunciano che “non ci sono prove che l’aspartame sia cancerogeno”. Poco importa che il questionario non menzionò l’aspartame e appena indagò, tra tutte le altre cose, sul consumo di bevande light nell’anno passato. Se il cancro è un male che impiega anche decenni per sfociare in un tumore, il consumo di bevande nell’ultimo anno non può influire e di conseguenza lo studio delle abitudini alimentari non può dimostrare l’assenza di questo pericolo. Però l’annuncio fu fatto dal Calorie Control Council, un gruppo finanziato dalla stessa industria chimica, e la stampa lo prese per buono.

Allo stesso tempo, fu attivata l’Unione europea, che istituì un gruppo di studio. Non per compiere altri studi sull’aspartame beninteso, ma per il solo scopo di smontare lo studio del Centro di Ricerca Ramazzini. Dopo aver esaminato i dati sui ratti che si ammalarono, l’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti, nella persona della Dottoressa Ilona Pratt, pronuncia il suo verdetto: l’aspartame è innocente. Non è stato provato che provochi il cancro, continuate pure ad usarlo. I cancri nei ratti erano “dovuti ad altre cause”. Incredibilmente, la dottoressa aggiunge che “non c’è ragione per altri studi”, come a dire, “dimenticate tutto quello che avete sentito finora”.
Per la Fondazione Ramazzini risponde il Dottor Morando Soffritti, autore dello studio contestato. Soffritti dice che il suo studio era ben concepito e molto più consistente degli studi finanziati in passato dall’industria. “Data la globalizzazione della dieta industrializzata e l’uso sempre in aumento dei dolcificanti artificiali da parte di miliardi di persone in tutto il mondo, la Fondazione Ramazzini considera il suo lavoro sui dolcificanti di grandissima urgenza, in particolare per la salute dei bambini, delle donne in gravidanza e delle popolazioni più deboli.” Aggiunge poi ancora: “Abbiamo programmato e stiamo già conducendo altri studi, non solo sull’aspartame ma anche su altri dolcificanti artificiali e misture di essi, usati in migliaia di prodotti alimentari, nelle bevande e nei farmaci.”

E la saga continua.



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1 Commento

PER FAVORE IO DA ANNI USO DOLCIFICANTI A BASE DI ASPARTAME E COME TUTTI DICONO NON SO SE ESISTA UN DOLCIFIC ANTE NON DANNOSO PER LA NOSTRA SALUTE.
PERCHE' LA SANITA' NON CONSIGLIA QUALCOSA ED IN GIRO SIA NEI BAR E ANCHE NEGLI OSPEDALI VENGONO USATI DOLCIFICANTI O SACCARINA PURA.
MI POTETE DARE PER FAVORE UN CONSIGLIO SU COSA POTERE USARE.....GRAZIE

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