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VACCINI: Noi, bambini scelti come cavie". La verità sulla strage di Gruaro del '33

Strage di Gruaro del '33, bimbi morti dopo il vaccino

Noi, bambini scelti come cavie". La verità sulla strage di Gruaro del ‘33
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Strage di Gruaro del '33, bimbi morti dopo il vaccino

La storia è documentata pure da alcune ricerche storiche pubblicate negli ultimi anni. Nel marzo del 1933 le autorità fasciste dell’epoca scelse il Comune di Gruaro per testare un nuovo vaccino contro la difterite, una pericolosa malattia infettiva. Il dottore del paese era contrario e a Gruaro serpeggiava grande scetticismo, ma quel vaccino doveva essere testato sul campo. Punto e basta. I parroci vennero invitati ad informare la popolazione sulla bontà e sull’affidabilità di questa sperimentazione, e 253 bambini vennero convocati all’ambulatorio comunale. Poi arriva la parte terribile del raccolto, quella ripercorsa dagli studiosi e raccontata da Gasparotto al Gazzettino.

“La puntura venne fatta a 253 bambini e ben 28 morirono nei giorni seguenti. Quasi sotto silenzio. Tornati a casa ci sentimmo tutti male – ha raccontato l’anziano riportando le testimonianze degli adulti dell’epoca -. Si cadeva a terra, e mangiando si rischiava di soffocarsi. Tutti piangevano, ci dovettero ricoverare a Portogruaro, dove l’ospedale era pieno e vennero organizzati dei reparti di fortuna. Eravamo tutti terrorizzati, ogni tanto qualche bambino moriva”. Gasparotto e la sua sorellina di tre anni se la cavarono, negli anni seguenti ai genitori venne spiegato cosa era successo. Pare che in un laboratorio di Napoli un contenitore di siero non venne fatto bollire e quindi le fiale che finirono a Gruaro contenevano vaccino vivo, una sostanza letale. “Visto ciò che stava succedendo le autorità salirono a Gruaro per far sparire ogni traccia di quel vaccino. Passarono di famiglia in famiglia per raccattare tutte le scatole vuote” ha spiegato poi lo stesso Gasparotto.

La stessa versione dei fatti è riportata pure nella ricerca storica sulla diocesi di Concordia pubblicata dallo storico Gianni Strasiotto e nel libro “Gruaro, Venti secoli di storia” di Ariego Rizzetto, da cui è tratta la fotografia che pubblichiamo. Il vaccino venne somministrato ai bimbi dai tredici mesi agli otto anni, i decessi si verificarono a causa di paralisi ma non risulta alcun indagine giudiziaria avviata per accertare le responsabilità. Ora Gasparotto chiede solo una cosa: una lapide per ricordare quelle vittime. “Basterebbe una targa. In quelle tombe non c’è una parola che spieghi come e perché sono morte quelle creature”. Per questo motivo si è fatto sentire pure con l’amministrazione comunale.



Fonte: http://www.veneziatoday.it/cronaca/strage-gruaro-2933-bambini-morti-vaccino.html