Article reference: http://www.laleva.org/it/2016/05/il_dolore_e_la_speranza_mio_figlio_e_stato_danneggiato_dai_vaccini.html

Il dolore e la speranza: “Mio figlio è stato danneggiato dai vaccini”

“Indietro non posso tornare. Ma quando vedo i futuri genitori mi chiedo: perché non mi sono informata? Perché non ho approfondito? Il senso di colpa, anche attraverso il libro, lo sto espiando. Sono stata, in fin dei conti, manipolata”. Federica Santi ha 36 anni e vive in provincia di Gorizia. Il suo primogenito Nicola, sei anni il prossimo novembre, fino ai 22 mesi ha avuto uno sviluppo regolarissimo. Poi, a poca distanza dalla somministrazione del vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia), l’inizio di una regressione spietata e inimmaginabile, avvenuta in concomitanza con la nascita del fratellino Enrico.

Per dare sfogo e voce alla dolorosa esperienza della sua famiglia “danneggiata da vaccino”, Federica ha scritto il libro “Non vivo in una bolla”, che fa parte del progetto “Da zero a 100 anni”. Una testimonianza toccante di quel che significa, da genitori, ricevere una diagnosi di autismo, assistendo alla perdita di molte delle competenze che il proprio bambino aveva acquisito fino a quel momento.

Federica ci ha messo tre anni a trovare le parole giuste. Lo ha fatto per se stessa, per le altre famiglie che vivono esperienze simili ma anche per uscire dalla credenza secondo lei falsa secondo cui i danneggiati da vaccino si contano sulle dita di una mano o sono, comunque, casi isolati: “Siamo tanti. Siamo molti di più di quelli che il sistema cerca di far credere. Non siamo pazzi visionari. Abbiamo bambini che a un certo punto non sono più stati loro. Abbiamo test che certificano quanto sono stati intossicati”.

Per Nicola, dopo le terapie comportamentali ufficiali proposte dall’Asl del suo territorio, Federica e il marito hanno scelto un piano alternativo: cure omeopatiche per disintossicarlo da metalli pesanti e sostanze nocive, dieta priva di glutine e caseina e, soprattutto, la “cease therapy”, un percorso terapeutico che consiste nel somministrare integratori e antidoti alle diverse tracce tossiche che sono nell’organismo del bambino (causate da medicinali o vaccini). “Un percorso durissimo e impegnativo, perché a ogni ciclo si scatenano in mio figlio reazioni fisiche o comportamentali più o meno pesanti – spiega la mamma – che ci stanno facendo vivere un vero inferno dal quale, però, abbiamo la speranza di uscire. Nicola ha in atto un profondo cambiamento. In certi periodi parla, in altri no. Sogno il giorno in cui tornerà quello che è stato fino ai 22 mesi”.

Federica, nel frattempo, ha abbandonato la musica jazz, ha iniziato a fare home schooling con entrambi i figli. E non smette di studiare: “Quando si riaccende il dibattito sui vaccini, noi genitori danneggiati reagiamo in due modi: ci debilitiamo ancora di più, chiudendoci nel nostro già isolato mondo oppure tiriamo fuori le unghie e ci arrabbiamo. Siamo delle vittime, ci sentiamo in colpa per non esserci informati adeguatamente quando era ora e per lo più veniamo descritti come dei matti. Tutto questo è inaccettabile”.

Nicola, già dalla prima dose vaccinale, a pochi mesi di vita, aveva iniziato a mostrare reazioni strane: “Vomito a getto e pianto inconsolabile. Manifestazioni che si erano ripresentate a ogni richiamo. Ma la pediatra ci aveva tranquillizzati. E noi, alla prima esperienza di genitori e in procinto di avere un altro figlio di lì a poco, non ci eravano messi in allarme, anche perché passate le crisi, Nicola era un bimbo allegro e solare”. Lo stesso che, anche adesso, a parole o con lo sguardo, sembra voler dire al mondo che non vive in una bolla.

Per avere una copia del libro, scrivere una mail a federicasanti80@gmail.com

Fonte: http://www.romagnamamma.it/2016/05/il-dolore-e-la-speranza-mio-figlio-e-stato-danneggiato-dai-vaccini/