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Firenze, meningite: patto sui vaccini, bonus ai medici

Firenze, meningite: patto sui vaccini, bonus ai medici

I dottori di famiglia garantiscono che ogni aggregazione territoriale avrà uno o più professionisti che li faranno. Premi fino a mille euro per chi raggiungerà gli obiettivi

di MICHELE BOCCI


Soldi in cambio della promessa di vaccinare di più, mettendo in campo le cosiddette Aft, cioè le aggregazioni di medici di famiglia. Ieri la Regione ha incontrato i sindacati della categoria e chiuso un accordo che dovrebbe dare lo slancio definitivo alla campagna contro il meningococco C nell'area fiorentina. Le punture le faranno anche i dottori della guardia medica e saranno anche attivate ore aggiuntive, 10 a settimana, per svolgere questa attività. In cambio i medici riceveranno i soliti 6 euro e spiccioli per ogni iniezione ma anche un premio una tantum a seconda degli obiettivi raggiunti. Si tratta di 400 euro se tra i loro assistiti vaccineranno fino al 75% dei giovani tra gli 11 e i 20 anni e di 600 se si sale sopra quella percentuale. Riguardo agli over 20 verrà costruito un meccanismo simile, partendo dal 50% della soglia di copertura, ma le cifre devono essere ancora stabilite con precisione. Alla fine i professionisti dovrebbero riuscire a mettersi in tasca un migliaio di euro.


Nell'accordo sta anche scritto che i medici sono tenuti a vaccinare, particolare importante, che potrebbe aprire in futuro a chi si rifiuta le porte di procedimenti disciplinare da parte della Asl per chi continua a rifiutarsi di partecipare alla campagna. Del resto anche l'Ordine dei medici alcuni giorni fa aveva preso una posizione simile. Le Aft sono le aggregazioni funzionali territoriali che uniscono in media 25 medici di famiglia e 5 guardie mediche. Nell'area centrale della Toscana (quella di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia) sono una settantina. Il vantaggio di operare su questa scala deriva dal fatto di poter vaccinare anche i pazienti dei medici che si rifiutano di farlo, utilizzando ad esempio le guardie mediche che aderiscono all'Aft. Inoltre i premi verranno dati solo se tutto il gruppo raggiungerà gli obiettivi, cosa che spingerà i vaccinatori a coinvolgere i colleghi più recalcitranti. Saranno i coordinatori delle Aft (che per il loro incarico incassano una indennità extra, di circa 18mila euro all'anno) ad organizzare i servizi a seconda di come è strutturata la loro aggregazione.


Ci sono voluti molti incontri per chiudere l'accordo ma alla fine i medici di famiglia l'hanno spuntata, visto che riceveranno il premio in denaro e coinvolgeranno anche gli infermieri della Asl che già si occupano della sanità di iniziativa, cioè dell'attività rivolta ai malati cronici. Del resto rientrava comunque nei doveri dei professionisti, almeno a sentire gli stessi Ordini, partecipare alla campagna di vaccinazione. E infatti negli ultimi giorni nell'area fiorentina le adesioni, complici la presa di posizione della Regione, la paura dei cittadini e le parole del presidente dell'Ordine Antonio Panti, le adesioni sono aumentate. Nell'area fiorentina erano al 45%, adesso sono salite al 65% con 402 adesioni su un totale di 600 professionisti. Già prima dell'accordo di ieri qualcosa si era mosso.

Intanto, la Asl procede con la sua campagna di vaccinazione. Nell'area fiorentina ci sono circa 50mila persone prenotate per tutto marzo e anche un po' ad aprile. Intanto il Cup continua a fissare appuntamenti. Il ritmo giornaliero è un po' calato rispetto alla settimana scorsa,
quando ogni giorno si fissavano circa 5mila vaccinazioni. Adesso si è scesi intorno alle 3mila. L'idea è di alzare molto la copertura nel giro di tre o quattro mesi. L'operazione sarà resa più semplice dalla partecipazione in massa dei medici di famiglia alla campagna. Per sicurezza comunque sono state coinvolte anche le associazioni di volontariato come Anpas, Misericordie e Croce Rossa, che hanno dato la loro disponibilità a fare le vaccinazioni.