Article reference: http://www.laleva.org/it/2016/03/durante_la_guerra_fredda_le_aziende_occidentali_hanno_testato_i_loro_farmaci_sui_tedeschi_dellest.html

Durante la guerra fredda le aziende occidentali hanno testato i loro farmaci sui tedeschi dell’est

Durante la guerra fredda le aziende occidentali hanno testato i loro farmaci sui tedeschi dell’est.

Traduzione a cura di Ivan Ingrillì, La Leva di Archimede

Un nuovo report rivela che per circa tre decenni le industrie farmaceutiche hanno condotto centinaia di test sui tedeschi dell’est prima di vedere i loro prodotti nei loro relativi paesi.
La ricerca condotta dall’Istituto di storia della medicina e dell’etica di Berlino ha scoperto che, tra il 1961 e il 1989, sono stati condotti a discapito dei tedeschi della Repubblica Democratica Tedesca (DDR) almeno 900 esperimenti medici, utilizzando farmaci sviluppati delle industrie occidentali.

Il Report, da tanto atteso, mostra uno schema progettato per fornire moneta forte ad un regime a corto di liquidità, confermando le accuse mosse nel 2013 da un articolo pubblicato dal Der Spiegel, anche se su scala ridotta.
I test sono stati portati avanti con la cooperazione del governo comunista della DDR la temuta polizia segreta denominata Stasi.

Il report dimostra come non furono solo le industrie della Germania Ovest (RFT) a eseguire questi esperimenti ma bensì anche quelle Americane, Inglesi e Francesi.

“Le autorità della DDR consegnarono i loro servizi sanitari nazionali e i laboratori di ricerca all’industria occidentale, per finanziare il loro piano economico ad alto indebitamento”, sostengono i ricercatori.

Il report è fortemente critico anche con l’industria occidentale, accusandole di aver abusato del fatto che nella DDR ci fosse una dittatura che non aveva remore a raggiungere i propri fini.

La relazione ha stabilito che “Il vantaggio competitivo ottenuto da queste aziende non sono stati i bassi costi di produzione, ma il tempo e il bonus di efficienza che il regime dittatoriale della DDR poteva offrire”.

I test sono stati condotti da circa 75 aziende provenienti da 16 diverse nazioni, principalmente dalla Germania Ovest (RFT), Svizzera, Francia, Stati Uniti e Inghilterra. Alcune delle più grandi industrie coinvolte in questi esperimenti sono state la Bayer, la Pfizer e la Roche.



arbeit.jpg

“Nessuna violazione sistematica”

Non di meno, gli esperimenti sembra siano stati effettuati in accordo con gli standard internazionali del tempo, anche se questi non corrispondono agli standard del ventunesimo secolo.

“Quello che a noi oggi appare contestabile non lo era per la DDR a quel tempo, anche se alcune cose oggi ci appaiono eticamente criticabili”, ha dichiarato Volker Hess, capo del gruppo di ricerca.

“Non abbiamo potuto riscontrare prove di violazioni sistematiche [dei codici etici internazionali] negli studi portati avanti nella DDR”, ha aggiunto.

Però, i ricercatori non hanno saputo dimostrare se i partecipanti abbiano partecipato volentieri a questi esperimenti.

“Ci sono informazioni frammentarie, grazie a delle interviste di pazienti e medici, su come i test venissero spiegati.”, sostiene Hess.

Inoltre ci sono alcune industrie che hanno ottenuto dei vantaggi proprio grazie alle differenze tra gli standard tra il mondo occidentale e il resto.

Tra il 1987 e il 1989, alcuni pazienti di un esperimento portato avanti dalla Hochst AG ricevevano un trattamento che era già in uso nel mondo occidentale, mentre un altro gruppo di controllo riceveva un trattamento meno efficace in uso della DDR.

"L’esperimento, che mirava a misurare l’efficacia del nuovo trattamento, non sarebbe stato possibile in altri posti dove è vietato negare un farmaco già disponibile sul mercato ad un paziente”, rivela il Die Welt.

With AFP