Article reference: http://www.laleva.org/it/2016/01/la_denuncia_dal_laboratorio_molecolare_di_milford_usa_vaccino_hpv_manipolati_i_dati_sulla_sicurezza.html

La denuncia dal laboratorio molecolare di Milford (Usa): «Vaccino hpv, manipolati i dati sulla sicurezza»

La denuncia dal laboratorio molecolare di Milford (Usa): «Vaccino hpv, manipolati i dati sulla sicurezza»

Il dottor Sin Hang Lee è il Direttore del Laboratorio Molecolare di Milford USA che da tempo studia le reazioni avverse insorte dopo la somministrazione del vaccino anti-papillomavirus. Il 14 gennaio 2016 ha inviato una lettera aperta al Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Dr.ssa Margaret Chan, ai membri del Comitato consultivo globale sulla sicurezza dei vaccini (GACVS), ai membri dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie USA (CdC), al Ministero della Sanità giapponese e ad altri autorevoli esponenti delle istituzioni sanitarie mondiali per denunciare la manipolazione dei dati e la soppressione della verità riguardo la sicurezza del vaccino HPV.
Secondo la lettera del Dr. Lee, una serie di email recentemente rese pubbliche in Nuova Zelanda, hanno rivelato che il Dr. Robert Pless presidente del GACVS, il Dr. Nabae Koji del Ministero della salute del Giappone, la Dr.ssa Melinda Wharton del CDC, la Dr.ssa Helen Petousis-Harris dell’Università di Auckland, Nuova Zelanda, ed altri (compresi funzionari ddell’OMS) potrebbero essersi adoperati per evitare che, nell’inchiesta sulla sicurezza del vaccino antiHPV condotta in Giappone, si condividessero informazioni sui meccanismi che causano le reazioni avverse. In questo Paese la vaccinazione è stata sospesa a causa dell’elevato numero di danni segnalati dalle ragazze vaccinate.

Alleghiamo dunque la traduzione della lettera, comprendendo anche le mail che sono state rese pubbliche. È davvero sconcertante leggere come funzionari dell’OMS e tecnici con responsabilità di controllo sulla sicurezza delle vaccinazioni abbiano scelto di sopprimere informazioni in loro possesso.

Il Dr. Lee ha concluso la sua lettera dichiarando che è ormai noto il meccanismo di azione che causa le reazioni avverse gravi causate dalla vaccinazione antiHPV e perché alcuni individui predisposti possano andare incontro a morte improvvisa; ma gli “esperti” non hanno ritenuto utile condividere queste informazioni. «Coloro i cui nomi compaiono nella mia denuncia e tutti coloro che ciecamente allontanano valide preoccupazioni sulla sicurezza al fine di continuare a promuovere le vaccinazioni HPV dovrebbero essere ritenuti responsabili per le loro azioni. Non c’è nessuna scusa per ignorare volutamente prove scientifiche. Non c’è nessuna scusa perché i responsabili delle politiche di vaccinazione globale facciano scelte fuorvianti a discapito degli interessi di salute pubblica. Non c’è nessuna scusa per una palese violazione della fiducia pubblica».

Ci auguriamo che i media vorranno dare il giusto risalto a queste informazioni.

Il presidente di Assis

Dr. Eugenio Serravalle


traduzione integrale del documento a cura della Dr.ssa Valeria Bianchi:
in fondo è possibile scaricare il documento originale

Allegations of Scientific Misconduct by GACVS/WHO/CDC Representatives et al
An open-letter of complaint to the Director-General of the World Health Organization, Dr. Margaret Chan chanm@who.int

Dichiarazioni di cattiva condotta da parte dei rappresentati di GACVS/OMS/CDC et al

Lettera aperta di denuncia al Direttore generale della Organizzazione Mondiale della Sanità, Dr. Margaret Chan chanm@who.int

Cc: The Ministry of Health, Labour and Welfare, Japan, www-admin@nhlw.go.jp

Minister of Health, Labour and Welfare, Japan, shiozaki@y-shiozaki.or.jp

Thomas Frieden, Director CDC, tomfrieden@cdc.gov

Vice-Chancellor, Professor Stuart McCutcheon, The University of Auckland, s.mccutcheon@auckland,ac.nz

From: Sin Hang Lee, MD shlee01@snet.net

Data: 14 gennaio 2016

Egregia Dr.ssa Chan:

In qualità di medico e scienziato, con la presente intendo esprimere serie preoccupazioni in merito al comportamento di alcuni membri del GACVS (Global Advisory Committee on Vaccine Safety), dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, del CDC e di altri professionisti di scienza e salute durante il periodo immediatamente precedente all’udienza pubblica sulla sicurezza del vaccino HPV che si è tenuto a Tokyo, Giappone, il 26 febbraio 2014. Sono venuto in possesso di documentazione che mi porta a credere che più individui e organizzazioni abbiano avuto la deliberata intenzione di ingannare le autorità giapponesi circa la sicurezza dei vaccini del papilloma virus umano (HPV), Gardasil® e Cervarix® che si stavano promuovendo in quel periodo.

Sono certo che voi siate tutti al corrente che esiste una controversia riguardante questi vaccini a livello mondiale. Sono anche certo che voi sapete quanto la fiducia del pubblico nelle autorità sanitarie nazionali e internazionali sia al minimo storico in tutto il mondo.

Se le informazioni contenute in questa lettera dovessero rivelarsi fondate, un’immediata indagine indipendente che dia luogo ad azioni disciplinari adeguate per gli individui coinvolti sarà in grado di ristabilire la fiducia del pubblico. Per questo motivo, vi imploro di agire velocemente e in modo decisivo relativamente a questo grave problema di sanità pubblica.

Richiesta FOI e importanti comunicazioni correlate

Una serie di mail recentemente scoperte tramite una richiesta FOI (Freedom of Information) inviata in Nuova Zelanda ha messo in evidenza che il Dr. Robert Pless, il Presidente del Global Advisory Committee on Vaccine Safety (GACVS), il Dr. Nabae Koji del Ministero della salute giapponese, la Dr.ssa Melinda Wharton del CDC, la Dr.ssa Helen Petousis-Harris dell’Università di Auckland, Nuova Zelanda, e altri (tra cui funzionari OMS) potrebbero essere stati attivamente coinvolti in uno piano volto a ingannare la Commissione d’inchiesta giapponese sulla sicurezza del vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) prima, durante e dopo l’udienza pubblica del 26 febbraio 2014 a Tokyo. Ritengo che le informazioni fornite da questo gruppo portino direttamente alla dichiarazione del GAVCS sulla permanente sicurezza della vaccinazione HPV del 12 marzo 2014 contenente i seguenti paragrafi:

“Sono stati anche pubblicati diversi articoli circa la scoperta di frammenti di gene di DNA di HPV L1 nei campioni clinici a seguito della vaccinazione [13, 14]. Tali articoli affermavano un’associazione con eventi clinici di natura infiammatoria, tra cui la vasculite cerebrale. Sebbene il GACVS non abbia formalmente rivisto questo lavoro, l’individuazione di frammenti di DNA nel vaccino HPV e la loro presunta correlazione ai sintomi clinici sono state valutate da gruppi di esperti. Per prima cosa, la presenza di frammenti di DNA HPV è stata studiata dalle autorità di regolamentazione dei vaccini che l’hanno chiaramente delineata come un risultato atteso e come esito del processo di produzione e non un problema che potesse inficiare la sicurezza [15]. Secondo, i case report [13] di eventi avversi che potevano ipoteticamente rappresentare un’associazione causale tra i frammenti di gene di DNA di HPV L1 e il decesso hanno mostrato difetti di metodologia sia a livello clinico che di laboratorio [16].

L’articolo descriveva 2 casi fatali di morte improvvisa di donne giovani a seguito del vaccino HPV, una dopo 10 giorni e l’altra dopo 6 mesi, con esiti autoptici che non supportavano la tesi di decesso a seguito di vasculite cerebrale o sindrome infiammatoria. Le ipotesi sollevate in tali articoli quindi non sono supportate da ciò che si conosce sui frammenti di DNA residui rimasti durante la produzione del vaccino [17]: date le quantità estremamente piccole di DNA HPV residuo nel vaccino e nessuna evidenza di infiammazione durante l’autopsia, l’attribuzione di una diagnosi di vasculite cerebrale e l’ipotesi che questa sia stata la causa della morte è infondata.” (i riferimenti citati 13-17 sono quelli elencati nella dichiarazione del GACVS)

Ritengo che questo paragrafo sia ingannevole in base alla seguente analisi:

La prima frase, “Sono stati anche pubblicati diversi articoli circa la scoperta di frammenti di gene di DNA di HPV L1 nei campioni clinici a seguito della vaccinazione [13, 14]”, è stata evidentemente formulata al fine di dissimulare e ingannare. Lo studio del riferimento 13 [Tomljenovic L, Shaw CA. Death after Quadrivalent Human Papillomavirus (HPV) Vaccination: Causal or Coincidental? Pharmaceut Reg Affairs 2012, S12:001] riguardava le VLP dell’HPV L1. Gli autori del riferimento 13 non hanno menzionato affatto i frammenti di gene di DNA di HPV L1. Il Dr. Pless conosceva la differenza tra le VLP dell’HPV L1 e i frammenti di gene di DNA HPV L1 perché nella sua mail del 18 febbraio 2014 indirizzata alla Dr.ssa Helen Petousis-Harris e agli altri coinvolti nel piano, il Dr. Pless chiedeva specificatamente al Dr. Petousis-Harris di verificare la sua “dichiarazione relativa al presunto ruolo presunto di legame tra l’alluminio ed i frammenti di DNA e gli effetti conseguenti.” (vedere copia della mail del 18 febbraio 2014 allegata-Non riguardava le VLP dell’HPV L1). Non si può che concludere che il Dr. Pless ha messo insieme intenzionalmente questi due articoli non correlati e ha affermato che entrambi gli articoli studiavano i frammenti di gene di DNA di HPV L1 al fine di sviare i lettori non-scientifici e i responsabili delle politiche di vaccinazione.

La seconda frase, “Tali articoli affermavano un’associazione con eventi clinici di natura infiammatoria, tra cui la vasculite cerebrale”, non è vera poiché l’autore del riferimento 14 (Lee, SH. Detection of human papillomavirus L1 gene DNA fragments in postmortem blood and spleen after Gardasil® vaccination—A case report. Advances in Bioscience and Biotechnology, 2012, 3, 1214-1224) non ha mai dichiarato eventi clinici di natura infiammatoria tra cui la vasculite cerebrale. Il Dr. Pless di fatto riporta in modo sbagliato le parole dell’autore in questo documento evidentemente per creare un target da attaccare.

Quando i fatti non combaciano, li cambiamo e basta?

L’intento del Dr. Pless di associare intenzionalmente due studi non correlati e due sostanze chimiche indipendenti è evidente nella frase seguente: “la scoperta di frammenti di DNA nel vaccino HPV e la loro presunta correlazione ai sintomi clinici sono state riviste da gruppi di esperti”.

– Chi erano questi gruppi di esperti? Il Dr. Pless non ha dichiarato nessuno dei loro nomi.

La frase “Secondo, i case report [13] di eventi avversi che potessero ipoteticamente rappresentare un’associazione causale tra i frammenti di gene di DNA di HPV L1 e il decesso hanno mostrato difetti di metodologia sia a livello clinico che di laboratorio [16]” è uno sfacciato errore di interpretazione dei fatti. Gli autori citati nel riferimento n. 13 non hanno mai presentato alcun dato sui frammenti di gene di DNA di HPV L1. Il riferimento n. 16 non contiene revisioni sul possibile danno dei frammenti di gene di DNA di HPV L1 nei vaccini HPV quando iniettati negli esseri umani.

Una richiesta di aiuto – e qualcuno lo farà?

Il fatto che il Dr. Pless non potesse trovare nessuna recensione scientifica sui frammenti di gene di DNA di HPV L1 nei vaccini HPV è illustrata nella mail che lui ha inviato alla Dr.ssa Helen Petousis-Harris il 18 febbraio 2014 con la seguente richiesta di aiuto:

Chiediamo la tua opinione su chi potrebbe affrontare le più dettagliate questioni riguardo il DNA dell’HPV – nello specifico le ipotesi che hai posto nella tua dichiarazione relative al presunto ruolo di legame tra l’alluminio e i frammenti di DNA e agli effetti conseguenti. Mentre la questione se i frammenti costituiscano “contaminazione” è stata affrontata, la tua dichiarazione è stata l’unica ad affrontare le più oscure presunte conseguenze della presenza di quei frammenti. Il GACV non ha ancora avuto la possibilità di approfondire la questione del DNA.”

La dichiarazione dell’FDA che conferma frammenti di DNA dell’HPV nel Gardasil® come risultato atteso (Rif. 15), senza fornire dati sulla sicurezza di tali frammenti di DNA dell’HPV dopo essere stati iniettati negli animali o negli esseri umani, non rappresenta ovviamente una revisione da parte di un gruppo di esperti perché non fa riferimento ad alcun dato sperimentale su animali o esseri umani relativo a “legame tra alluminio e frammenti di DNA ed effetti conseguenti,” che sembrava essere la maggior preoccupazione del Dr. Pless.

Vale la pena notare che la Dr.ssa Helen Petousis-Harris ha dimostrato al Dr. Pless che lei aveva avuto esperienza nell’usare una simile tattica nella mail datata 18 febbraio 2014 in cui dichiarava:

In base alla mia esperienza la confutazione sul nostro sito è l’unico tentativo per affrontare questo particolare problema che Shaw e Lee hanno sottoposto a un’inchiesta del medico legale qui. Il fatto di rendere di dominio pubblico la confutazione è stato l’unico mezzo per fornire le informazioni ai rappresentanti “coronati” coinvolti in quel processo dell’ultimo minuto”

Apparentemente sotto pressione per fornire una dichiarazione entro una settimana o due dopo l’udienza pubblica, il Dr. Pless doveva trovare un gruppo di esperti che potesse dichiarare la sicurezza del legame tra alluminio e frammenti di DNA dopo l’inoculazione su esseri umani. L’unica pubblicazione remotamente correlata all’argomento che poté usare fu il Riferimento n.16, un report tecnico del CISA (Clinical Immunization Safety Assessment) intitolato “Review of a published report of cerebral vasculitis after vaccination with the Human Papillomavirus (HPV) Vaccine” datato 9 novembre 2012.

Tuttavia, in questo rapporto tecnico del CDC, gli anonimi autori del documento hanno solo investigato i dati sulle particelle di HPV-16 L1, mai sui frammenti genetici del DNA di HPV L1 perché il documento di Lee che riportava il ritrovamento di frammenti di gene di DNA di HPV L1 (Lee, SH.

Detection of human papillomavirus L1 gene DNA fragments in postmortem blood and spleen after Gardasil® vaccination—A case report. Advances in Bioscience and Biotechnology, 2012, 3, 1214-1224) non è stato pubblicato fino al 27 dicembre 2012, uno mese e mezzo dopo l’uscita della relazione tecnica del CISA.

Per la cronaca, la citata relazione del CISA (riferimento n. 16) comincia con il seguente paragrafo:

“Recentemente c’è stata una discussione su un listserv (gruppo di discussione) sponsorizzato dal governo federale sulla sicurezza del vaccino riguardante una pubblicazione in letteratura sulla vasculite cerebrale dopo la vaccinazione contro il papilloma virus (HPV) (Tomljenovic L, Shaw CA. Death after Quadrivalent Human Papillomavirus (HPV) Vaccination: Causal or Coincidental? Pharmaceutical Regulatory Affairs: Open Access 2012,S12:001). Per rispondere alle domande circa i risultati e le conclusioni segnalate in questo documento, il CDC ha convocato un gruppo di lavoro del CDC per la sicurezza e la valutazione clinica dell’immunizzazione (CISA). Hanno partecipato ricercatori da Vanderbilt Medical Center, Johns Hopkins University, Columbia University, Duke Clinical Research Institute (Duke University), CDC e la FDA”

Mancanza di credibilità della peer-review

Secondo: http://www.cdc.gov/vaccinesafety/ensuringsafety/monitoring/cisa/publications.html, questo è il SOLO rapporto tecnico rilasciato negli ultimi 12 anni di documentazione che non è mai stato pubblicato su una rivista peer-reviewed. La dichiarazione di limitazione di responsabilità alla fine di questa relazione afferma:

“Le informazioni e le conclusioni in questa relazione sono quelli dei partecipanti al gruppo di lavoro alla risoluzione del problema e non rappresentano necessariamente la posizione ufficiale del CDC.”

“In altre parole, la “Relazione tecnica” del CDC (Riferimento n.16 dell’istruzione GACVS) è stata eseguita da scrittori fantasma senza nome basata su conversazioni telefoniche.

A quanto pare il Dr. Pless non aveva altra scelta se non alterare due articoli non correlati e due prodotti chimici indipendenti nel vaccino Gardasil® in modo tale da poter utilizzare la relazione tecnica del network CISA sulle particelle di HPV-16 L1 per sostenere la sua dichiarazione sulla sicurezza dei frammenti di gene di DNA del HPV L1 dopo l’iniezione in esseri umani. Ma in primo luogo, ha dovuto fare in modo che i responsabili politici credessero che “particelle di HPV-16 L1” fosse in chimica sinonimo di “frammenti di gene di DNA di HPV L1”. Fatto questo, evidentemente pensò di poter usare il parere sulle particelle di HPV-16 L1 per difendere la sicurezza dei frammenti dei gene di DNA del HPV L1 associati all’adiuvante alluminio.

Incapace di trovare una relazione scientifica pubblicata su una rivista peer-reviewed su questa preoccupante questione, il Dr. Pless dovette consapevolmente citare in modo sbagliato la relazione del CISA sulle particelle di HPV-16 L1 come prova a sostegno di ciò che era stato pubblicato sul Blog della Dr.ssa Helen Petousis-Harris nei social media come scrisse nelle dichiarazioni del GACVS:

“Le ipotesi sollevate in tali articoli non sono quindi supportate da ciò che si conosce sui frammenti di DNA residui rimasti durante la produzione del vaccino [17] “.

Riconoscimento di DNA di HPV residuo in Gardasil ®

La Dr.ssa Helen Petousis-Harris, autrice del Rif. 17, è stata l’unica abbastanza coraggiosa da rivendicare pubblicamente che “quantità residue di DNA di HPV estremamente piccole nel vaccino” sono innocue senza nessun dato a sostegno.

Chi è la Dr.ssa Helen Petousis-Harris? La sua qualifica è stata divulgata in una e-mail del Dr. Pless datata 18 febbraio 2014 in cui ha scritto:

Una riunione è recentemente stata organizzata a Tokyo per il 26 febbraio dove il Dr. Lee presenterà i suoi risultati…

…Chiediamo la tua opinione su chi potrebbe affrontare le più dettagliate questioni riguardo il DNA dell’HPV- in particolare le ipotesi che hai riportato nella tua dichiarazione per quanto riguarda il ruolo presunto di legame tra l’alluminio ed i frammenti di DNA e gli effetti conseguenti. Mentre la questione se i frammenti costituiscano “contaminazione” è stata affrontata, la tua dichiarazione è stata l’unica ad affrontare le più oscure presunte conseguenze della presenza di quei frammenti. Il GACV non ha ancora avuto la possibilità di approfondire la questione del DNA.”

Accettando l’incarico, la Dr.ssa Helen Petousis-Harris ha immediatamente risposto il 18 febbraio 2014 come segue:

Da: Helen Petousis-Harris [mailto:h.petousis-harris@auckland.ac.nz] Inviata: Martedì, 18 febbraio 2014 5:19 A: ‘Robert Pless’ Cc: Robert Pless (Robert.Pless@phac-aspc.gc.ca); 難波江 功二(nabae-koji); ZUBER, Patrick Louis F.;

Wharton, Melinda (CDC/OID/NCIRD) Oggetto: RE: URGENTE: Per quanto riguarda il commento postato sulla testimonianza dell’esperto dell’inchiesta del medico legale

Oh caro Rob! Sono così rattristata dal sentire quanto sia diventato esteso l’impatto dell’attività di Lee, Shaw e Tomljenovic. Io certamente farò tutto ciò che è possibile per assisterti. In base alla mia esperienza la confutazione sul nostro sito è l’unico tentativo per affrontare questo particolare problema che Shaw e Lee hanno sottoposto a un’inchiesta del medico legale qui. L’immissione della confutazione nel dominio pubblico è stato l’unico mezzo per fornire le informazioni ai rappresentanti “coronati” coinvolti in quel processo dell’ultimo minuto. Il Prof David Gorsky ha scritto in modo prolifico su alcuni esperimenti nel suo blog di scienze negli ultimi anni quindi immagino abbia anche commentato il materiale. Non so se sono esperta in questo ma certamente ho una certa esperienza nel considerare l’alluminio nei vaccini e il suo ruolo nelle risposte infiammatorie e AEFI locali essendo stato parte del mio dottorato alcuni anni fa. Presumo che tu ti riferisca al VLP strettamente legato all’adiuvante e all’ipotesi di Shaw e Tomljenovic che in qualche modo trovi la via per raggiungere il cervello portato dai macrofagi?”

Mancanza di qualificazione/credibilità del testimone esperto Dr.ssa Helen Petousis-Harris

Sulla base della corrispondenza di cui sopra, la Dr.ssa Helen Petousis-Harris non aveva idea di quello di cui il Dr. Pless voleva che lei parlasse nell’udienza pubblica del 26 febbraio 2014. Lei ha erroneamente assunto che le venisse chiesto di commentare il fatto che “le VLP sono strettamente legata all’adiuvante.” Lei non sapeva nemmeno che VLP è una proteina e non può essere strettamente legata all’adiuvante alluminio come possono invece le molecole di DNA.

La sua unica qualifica era evidentemente il fatto che avesse scritto un blog molto simile al Professor David Gorski, un noto personaggio ammazza-reputazione online che si maschera come difensore della scienza che lei ha anche consigliato sul suo gruppo dicendo:

Il Prof David Gorsky ha scritto in modo prolifico su alcuni esperimenti nel suo blog di scienze negli ultimi anni quindi immagino abbia anche commentato il materiale.”

Trovo incredibile che il GACVS dell’OMS debba basarsi su scritti di u blog di scienze online come evidenza per poter escludere il potenziale rischio di frammenti di DNA di HPV nel Gardasil®.

Come evidenziato nella mail sopra, il 18 febbraio 2014, il Dr. Pless sapeva molto bene che la relazione tecnica della rete CISA datata novembre 2012 non affrontava la questione della presenza dei frammenti di gene di DNA di HPV L1 nel vaccino Gardasil® perché scriveva alla Dr.ssa Dr. Helen Petousis-Harris:

“…Chiediamo la tua opinione su chi potrebbe affrontare e più dettagliate questioni riguardo il DNA dell’HPV – in particolare le ipotesi che hai riportato nella tua dichiarazione per quanto riguarda il ruolo presunto di legame tra l’alluminio ed i frammenti di DNA e gli effetti conseguenti. Mentre la questione se i frammenti costituiscano “contaminazione” è stata affrontata, la tua dichiarazione è stata l’unica ad affrontare le più oscure presunte conseguenze della presenza di quei frammenti…”

Quindi, a partire dal 18 febbraio 2014 il Dr. Pless e coloro i cui nomi sono elencati nella sua mail sapevano che la Dr.ssa Helen Petousis-Harris e il Professore David Gorski erano gli unici due ad avere affrontato il problema dei frammenti di gene di DNA di HPV L1 nel vaccino HPV, ma solo nei blog dei social media e non in riviste scientifiche peer- reviewed.

Contro-azioni governative per mettere in evidenza gli effetti dannosi del vaccino HPV

Le seguenti e-mail mostrano le azioni intraprese dai burocrati del Ministero della salute, del lavoro e degli affari sociali giapponese, del presidente della sessione dell’audizione, del Dr. Pless e della Dr.ssa Melinda Wharton del CDC di contrapporsi alle plausibili conseguenze della presenza dei frammenti di DNA di HPV nei vaccini Gardasil®.

continua a leggere su: http://www.assis.it/e-lecito-nascondere-le-prove-sui-danni-causati-dal-vaccino-antihpv/