Article reference: http://www.laleva.org/it/2015/05/errori_in_sanita_risarcimenti_per_15_mld_in_9_anni_assicurazioni_piu_care_del_16_il_rapporto_marsh.html

Errori in sanità. Risarcimenti per 1,5 mld in 9 anni. Assicurazioni più care del 16%. Il rapporto Marsh

Errori in sanità. Risarcimenti per 1,5 mld in 9 anni. Assicurazioni più care del 16%. Il rapporto Marsh

Calano gli errori denunciati nella sanità pubblica, che però diventano sempre più cari: sono costati 300 milioni di euro di risarcimento nel solo 2012. Ogni anno si registrano in media 61 denunce di sinistro per ospedale. Nel 2012 il costo medio per sinistro passato a 116mila euro rispetto i 66mila del 2012. I costi assicurativi sono cresciuti del 15-17%. IL RAPPORTO.


Calano infortuni ed errori sanitari denunciati alle assicurazioni ma aumentano i premi e le richieste di risarcimento danno, facendo segnare una vera e propria esplosione nel 2012, complici i danni da parto e anche l'aumento di infortuni in aree che prima non ne registravano, o molto pochi, come neurochirurgia e cardiochirurgia. E' questo il quadro che emerge dal V rapporto Medmal sui sinistri in sanità di Marsh, relativo a 96 asl e aziende ospedaliere pubbliche, presentato oggi a Milano, che ha analizzato i sinistri denunciati dal 2004 al 2012.

In questo arco di tempo il costo medio per sinistro è salito da 40mila a 66mila euro, con un picco registrato nel 2012, dove il valore medio del risarcimento è arrivato a 116mila euro, quasi il doppio. In totale in nove anni sono stati pagati risarcimenti per 1,5 miliardi di euro, di cui 300 milioni solo nel 2012. ''Il picco del 2012 - spiega Emanuele Patrini, healthcare risk manager di Marsh che ha curato lo studio - è spiegabile in parte con un leggero aumento delle richieste di risarcimento danno agli ospedali, e in parte con un aumento del 2% delle richieste di risarcimento danni collegati al parto. Inoltre abbiamo registrato nel tempo l'aumento di sinistri collegati a specialità ad alto impatto come neurochirurgia, oncologia e cardiochirurgia''.

Rispetto al precedente rapporto 2004-2011, si riduce leggermente la frequenza degli errori. Ogni ospedale riceve 61 richieste di risarcimento all'anno, corrispondenti a 1 sinistro ogni 10 posti letto e quasi 1,8 ogni 10 medici. “Nonostante il calo del numero dei sinistri - continua Patrini – il valore economico dei risarcimenti è stato maggiore perchè i sinistri sono stati più gravi, in parte perché collegati ai parti”.

L'aumento medio dei valori assicurativi registrato riguarda tutte le aree, e va dal 15,4% al 17,2% per medici, infermieri, posti letto, ricoveri. Il valore assicurativo medio è passato da 3.400 a 4.000 euro per posto letto: in termini assicurativi un medico costa in media 6.841 euro, un infermiere 2.864 euro, un ricovero 106 euro, con valori molto più alti nel centro Italia. Riguardo al numero di richieste di risarcimenti danni, al primo posto c'è il nord con il 55,4%, seguito dal centro con il 39% (14.801) e dal sud con il 6% (2298). Le specialità più a rischio sono ortopedia (13%), pronto soccorso (12,5%), chirurgia generale (10%), ostetricia e ginecologia (8%) e tra gli errori più reclamati ci sono quelli chirurgici (27%), diagnostici (19%), terapeutici (11%) e cadute di pazienti e visitatori (10%).

Circa la strutture sanitarie coinvolte, quelle di primo livello, cioè quelle di base, hanno avuto il maggior numero di richieste danni (54,73%), seguite da quelle di secondo livello, come gli ospedali ad alta intensità di cura o ad alta specializzazione (23,46%) e gli ospedali universitari (18,8%). Molto distanziate sono le strutture specialistiche monotematiche come quelle ortopediche 1,8%, quelle materno infantili 1% e quelle oncologiche 0,23%.

I tempi per le denunce rimangono lunghi: se circa la metà delle richieste di risarcimento danni sono avanzate entro i primi 6 mesi dall'evento, molte arrivano entro due anni e alcune anche entro 6 anni. Nei nove anni esaminati dal rapporto sono state chiuse circa il 31% delle richieste danni, mentre resta aperto poco più del 45% di pratiche e il 23% è stato senza seguito.

A. L.

Fonte: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=19945