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Dolcificanti: riduci il peso ma aumenti la glicemia. Tutto quello che c’è da sapere

Saccarina, ciclamato e aspartame. Verità e leggende degli edulcoranti più usati

I dolcificanti artificiali sono ritenuti un’invenzione moderna. Niente di più errato. L’ E954 o saccarina, per esempio, ha visto la luce nel lontano 1879 grazie ai ricercatori della Johns Hopkins University. L’idea dell’edulcorante nasce da una nobile intenzione: sostituirlo allo zucchero nei pazienti diabetici per motivi di salute. E il passo successivo è stato: se sono estremamente dolcificanti e tanto salutari perché non metterli un po’ dappertutto? E così è accaduto. Gli edulcoranti artificiali – se si fa molta attenzione alla lettura delle etichette – si trovano quasi ovunque. Persino nei i farmaci tradizionale e in quelli naturali fitoterapici.

TRE EDULCORANTI, UN PARADOSSO – Poco tempo fa la rivista scientifica Nature ha pubblicato una ricerca tanto interessante, quanto curiosa. Lo studio, presentato all’European Association for the Study of Diabetes mette in evidenza come gli edulcoranti – consigliati ai diabetici – facciano alzare la glicemia. Un paradosso, sì, ma è anche la verità.

Inizialmente gli scienziati si erano resi conto che gli edulcoranti agivano soprattutto sulla flora batterica, alterandola. Da 400 persone inizialmente coinvolte, ne sono stati selezionati due gruppi più ristretti che non avevano mai assunto edulcoranti. Il risultato? Dopo solo una settimana la flora batterica era ridotta a livelli disastrosi e la glicemia aveva subìto un’impennata. Il preludio di questo studio era stato condotto su modello animale. I topi che assumevano una soluzione di acqua e edulcoranti – aspartame, sucralosio, saccarina – dopo pochi giorni avevano la glicemia alle stelle. Il gruppo di controllo che beveva quotidianamente acqua e zucchero non mostrava alcun problema. Il dubbio amletico, quindi rimane: meglio zucchero o edulcoranti?

ANCHE LA SACCARINA È SOTTO ACCUSA – La ricerca pubblicata su Nature e condotta dai ricercatori del Weizmann Institute of Science di Rehovot su modello animale e su sette uomini sani mostra come «Nella metà dei soggetti, anche un’esposizione di un breve periodo alla saccarina induce a un aumento significativo della glicemia», dichiara il dott. Eran Segal.

CICLAMATO: IL RICHIO È IL CANCRO – Uno degli edulcoranti più dibattuti è senz’altro il ciclamato. Dolcifica circa 50 volte più del comune zucchero bianco, ma i residui che non vengono eliminati dai reni vengono convertiti in cicloesamina, sostanza che su modello animale provoca il cancro in tempi ridottissimi. Nonostante ciò, quando l’FDA statunitense tenta di vietarlo ci sono troppi impedimenti. Vengono così fornite linee guida sul consumo massimo giornaliero.

ASPARTAME, EFSA CONTRO RAMAZZINI – L’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dichiarato recentemente che non ci sono prove sulla cancerogenicità del prodotto, dunque nessun motivo per correggere la dose giornaliera di aspartame accettabile senza rischi per la salute. Eppure, l’Istituto Ramazzini di Milano sembra non essere per nulla d’accordo «Siamo molto dispiaciuti di questa decisione per le conseguenze sulla salute pubblica, ma non sorpresi – spiega Fiorella Belpoggi Direttrice del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni e Istituto Ramazzini – Rimaniamo nella convinzione che l’aspartame sia un cancerogeno per l’uomo, poiché con il nostro modello sperimentale si è dimostrato cancerogeno per due specie animali, ratto e topo e per diversi organi bersaglio; questo è anche il criterio che viene adottato dalla Agenzia Internazionale di Ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per classificare le sostanze cancerogene. Noi abbiamo osservato, oltre che un aumento di linfomi e leucemie nelle femmine, anche un aumento statisticamente significativo di tumori solidi quali i tumori maligni dei nervi periferici, soprattutto del cranio e tumori della pelvi renale nei ratti; tumori del fegato nei topi».

LE LINEE GUIDA DELL’EFSA - L’EFSA segnala alcune linee guide sulle dosi (DGA) di edulcoranti che non andrebbero mai superate. Secondo il Comitato congiunto FAO/OMS, «La DGA si riferisce all’uso per tutta la vita e fornisce un margine di sicurezza sufficientemente ampio da non preoccupare i tossicologi in caso di uso a breve termine con livelli di esposizione superiori alla DGA, a patto che il consumo medio per lunghi periodi non la superi». La DGA dell’aspartame è una delle più elevate: 40 mg per chilo di peso corporeo. Per la saccarina è di 2,5 mg per kg di peso. Per i ciclmatati, infine, 11 mg/kg peso corporeo. Possiamo stare tranquilli? Il dubbio, fino a prova contraria, rimane.

fonte: http://www.oggi.it/benessere/news/2015/02/27/dolcificanti-riduci-il-peso-ma-aumenti-la-glicemia-tutto-quello-che-ce-da-sapere/