Article reference: http://www.laleva.org/it/2013/02/omega_3_per_combattere_il_cancro_al_seno.html

Omega 3 per combattere il cancro al seno

25/02/2013 - UN ELEVATO APPORTO DI ACIDI GRASSI ESSENZIALI NELLA PREVENZIONE DEL CANCRO

Gli acidi grassi essenziali omega-3 possono ridurre il rischio e rallentare del 30 per cento la crescita del tumore del seno. Lo studio

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Assumere buone quantità di acidi grassi omega-3 pare aiuti a prevenire il tumore del seno e ridurne il volume.


Gli acidi grassi essenziali omega 3 pare abbiano molte frecce al loro arco nella prevenzione delle più diverse malattie. Da non ultima, il cancro al seno che, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, può essere prevenuto e contrastato proprio grazie all’assunzione di queste sostanze.

L’azione degli omega 3 sulla prevenzione e la riduzione della crescita del tumore del seno è stata osservata in uno studio condotto dai ricercatori del Department of Human Health and Nutritional dell’Università di Guelph.

Il dottor David Ma e colleghi hanno scoperto che nel modello animale in cui vi era la presenza di acidi grassi essenziali omega 3, si sviluppavano meno tumori e, nel caso, questi erano più piccoli rispetto a quelli dei modelli che non possedevano gli omega 3.

Per il loro studio, i ricercatori hanno creato dei topi transgenici in grado di produrre da sé gli acidi grassi omega 3 e sviluppare tumori mammari aggressivi, per poi comparare l’azione di questi con un altro gruppo di topi che sviluppava anch’esso i tumori mammari, ma non produceva gli omega 3.

L’osservazione dello sviluppo dei tumori ha permesso di rilevare come i topi del gruppo “omega 3” sviluppassero i tumori soltanto nei due terzi dei casi e, se sviluppati, fossero del 30% più piccoli.

«La differenza può essere attribuita esclusivamente alla presenza degli omega-3 nei topi transgenici, il che è significativo – spiega il dottor Ma – Il fatto che una sostanza alimentare nutriente può avere un effetto significativo sullo sviluppo del tumore e la crescita è notevole e ha rilevanti implicazioni nella prevenzione del cancro al seno».

Fonte: LaStampa.it