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Contro i tumori, i preparati omotossicologici stimolano le cellule “natural killer”

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Un nuovo studio scientifico dimostra l’efficacia di preparati omotossicologici nella stimolazione delle cellule “natural killer”, in prima linea nella guerra contro il cancro

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I preparati omotossicologici – farmaci naturali atti a stimolare i meccanismi di guarigione propri dell’organismo, incrementandone la risposta immunitaria – sono stati oggetto di un nuovo studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica indicizzata Cell Biochemistry and Function. Studio in cui si dimostra come cinque farmaci omotossicologici si siano dimostrati efficaci nello stimolare l’azione delle cosiddette cellule “natural killer” (o NKCs) in pazienti oncologici in stadio avanzato.

 

Le Natural Killer Cells sono importanti cellule del sistema immunitario. Svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro le cellule tumorali, che sono in grado di riconoscere e  – come suggerisce il nome stesso – neutralizzare: una premessa importante al fine di fermare la crescita e lo sviluppo ulteriore del tumore.

Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori greci, sia in vitro che in vivo. Gli scienziati hanno esaminato gli effetti sull’attività funzionale delle NKCs di cinque farmaci omotossicologici: Coenzyme Compositum, Ubichinon Compositum, Glyoxal Compositum, Katalysatoren e Traumeel (in Italia: Arnica comp. Heel). La parte di studi “in vitro”, eseguita per la valutazione dell’attività citotossica delle cellule NK, sono stati eseguiti sul sangue di 12 volontari sani, ambosessi e con un età media di circa 44 anni.

Gli studi “in vivo” sono invece stati condotti su un campione di 15 pazienti – di cui 6 uomini e 9 donne – con un età media di circa 55 anni, affetti da diversi tipi tumori in stadio avanzato. Per un periodo di 3 mesi sono stati trattati con i farmaci omotossicologici. Durante questo lasso di tempo ai pazienti non è stato somministrato alcun altro farmaco.

Per quanto se ne sappia, questo è il primo studio condotto sugli effetti dell’omotossicologia su pazienti con tumori solidi. Ed è anche il primo a dimostrare che i citati preparati omotossicologici complessi possono essere utilizzati come trattamento di supporto alle terapie tradizionali in pazienti con tumore in stadio avanzato, aiutando l’organismo a migliorare la qualità della vita durante le terapie e incrementare l’efficacia.

Sull’importanza di questo studio è intervenuto anche il prof. Paolo Roberti di Sarsina, Medico ed esperto in Medicine Non Convenzionali del Consiglio Superiore di Sanità, il quale ha dichiarato che: «Per la prima volta una rivista indicizzata come Cell Biochemistry and Function ha valutato gli effetti di rimedi omotossicologici, nello specifico i cinque medicinali Coenzyme Compositum, Ubichinon Compositum, Glyoxal Compositum, Katalysatoren e Traumeel, sull’attività delle cosiddette Natural Killer Cells di malati oncologici in fase avanzata. E’ emerso che i cinque medicinali omotossicologici hanno incrementato la capacità citotossica delle cellule NK, permettendo quindi un’azione più efficace nel contrasto della diffusione della patologia tumorale. La conclusione degli autori della ricerca è che questi medicinali omotosssicologici possono essere usati come immunoterapia coadiuvante nei malati oncologici in fase avanzata, e questa è certamente una novità d’interesse per il mondo medico e scientifico».

Un abstract della ricerca è visionabile a questo link.

Il mondo delle medicine complementari sta peraltro vivendo un momento di particolare fermento, con rinnovata attenzione sia da parte della comunità scientifica che da parte delle istituzioni. A confermarlo è non solo la pubblicazione di questo studio, ma anche l’incontro svoltosi l’altro ieri – lunedì 18 febbraio – presso la Blend Tower di Milano, dove i candidati alla Camera e al Senato, alla presenza di tutte le Associazioni dei pazienti, medici, farmacisti e le Aziende di settore, hanno discusso sulle prospettive dell’Omeopatia, Omotossicologia e Medicina Antroposofica in Italia.

«E’ chiaro a tutti – ha dichiarato nel corso dell’incontro con Omeoimprese l’On. Benedetto Della Vedova, parlamentare ricandidato al Senato per la Lista Monti – come sia necessario regolamentare una volta per tutte il settore della Medicina Complementare. Una legge che regolamenti la professione del medico e soprattutto una maggiore apertura da parte dell’Agenzia del Farmaco nella gestione del farmaco omeopatico, sono obiettivi condivisibili da tutte le forze politiche, e che certamente – conclude Della Vedova - andranno perseguiti con impegno nella prossima Legislatura».

A proposito di A.I.O.T.
L’ A.I.O.T. - Associazione Medica Italiana di Omotossicologia - fondata nel 1983 a Milano, è attualmente l’Associazione Medica più rappresentativa a livello nazionale nel campo della Medicina Omotossicologica ed Omeopatica. Impegnata in particolare nella ricerca e la formazione nel campo della Medicina Biologica, ha contribuito alla formazione di oltre 15.000 Medici e 5.000 Farmacisti Italiani. Sito www.medibio.it

A proposito dell’Omotossicologia
L’Omotossicologia – che nasce negli anni ‘30 del secolo scorso per merito del medico tedesco Hans Heinrich Reckeweg, che diede nuovo impulso allo studio delle medicine biologiche - rifiuta ogni integralismo terapeutico, e utilizza tanto le acquisizioni della medicina omeopatica quanto quelle della medicina convenzionale allopatica, e reinterpreta tali dati secondo un paradigma coerente che prevede una strategia terapeutica basata sull’eliminazione di quelle “omo-tossine” endogene ed esogene che hanno superato la soglia di allarme. Le terapie tendono, di conseguenza, a stimolare i meccanismi di guarigione propri dell’organismo, incrementando la risposta immunitaria specifica di ciascun soggetto. Il campo d’impiego di queste discipline - l’omotossicologia e la sua derivazione, la Medicina Fisiologica di Regolazione, più nota con il termine “Low Dose Medicine”, o medicina dei bassi dosaggi - è lo stesso della medicina convenzionale, tuttavia i maggiori successi si registrano nel campo delle patologie croniche, che oggi rappresentano la maggior parte di tutte le malattie.

Fonte: LaStampa.it



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