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OGM: OFFENSIVA DI BRUXELLES PER LA COLTIVAZIONE DI MAIS BIOTECH

OGM: OFFENSIVA DI BRUXELLES PER LA COLTIVAZIONE DI MAIS BIOTECH
di Patrizia Lenzarini
Fonte: ANSA

BRUXELLES - Riparte l'offensiva di Bruxelles sul fronte degli Ogm: la Commissione europea non solo accelera sulle procedure di autorizzazione, ma apre - per la priva volta dopo 10 anni - alla possibilità di coltivare nuovi organismi geneticamente modificati con tutte le conseguenze, ambientali, economiche e sociali che questo comporta.

Anche il commissario europeo all'ambiente, Stavros Dimas, che aveva chiesto ai colleghi di rifiutare le autorizzazioni di Ogm per le semine, ha dovuto gettare la spugna, e oggi la Commissione europea ha proposto di autorizzare nell'Ue due mais biotech per la coltivazione: il Bt11 della multinazionale Syngenta e il Bt1507 della Pioneer. Sui dossier l'Agenzia Ue per la sicurezza alimentare (Efsa) ha espresso due pareri favorevoli anche alla luce di 11 ulteriori studi forniti da Bruxelles.

Da questo momento la parola passa ai 27 stati membri che dovranno prendere posizione quando la proposta approderà - tra circa sei settimane - sul tavolo del Comitato di autorizzazione degli Ogm, nel cui ambito i 27 hanno diritto di voto. In quella prospettiva, Legambiente si è subito mobilitata chiedendo agli stati membri di "scongiurare le autorizzazioni, che considerano un fatto grave, esprimendo un voto negativo". Ma il pacchetto di misure varato oggi da Bruxelles va oltre, in quanto propone di respingere la richiesta della Francia di introdurre una clausola di salvaguardia per sospendere la coltivazione del mais biotech Mon810 autorizzato nel 1998.

Per lo stesso mais Bruxelles chiede la riapertura delle frontiere a Grecia e Bulgaria. Anche su questi dossier saranno i 27 governi europei a pronunciarsi. Insomma, Bruxelles sembra più che mai decisa a superare lo stallo decisionale in materia di Ogm, obbligando gli stati membri a prendere chiaramente posizione sui singoli dossier. Fino ad ora, infatti, il via libera all'importazione o al commercio di Ogm e di prodotti derivati è stato deciso in ultima istanza dalla Commissione europea. E questo, per l'incapacità del Consiglio Ue di riunire sui singoli dossier una maggioranza qualificata di paesi favorevoli o contrari.

Con le decisioni di oggi, inoltre, Bruxelles lancia un segnale di apertura nei confronti di Stati Uniti, Canada e Argentina che, nonostante quanto sancito dalla Wto, avevano deciso di non adottare sanzioni unilaterali nei confronti dell'Ue per la lentezza delle procedure europee di autorizzazione degli Ogm. Ora si tratta di capire se la nuova offensiva della Commissione europea è in linea con le conclusioni adottate lo scorso 4 dicembre dal Consiglio dei ministri dell'ambiente dell'Ue in materia di autorizzazione di nuovi prodotti biotech. Quel testo, frutto di mesi di riflessione, chiedeva una migliore valutazione a lungo termine dei rischi ambientali e socio-economici, con la possibilità per gli stati membri di creare - a determinate condizioni - delle aree ogm-free.

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