Article reference: http://www.laleva.org/it/2008/02/psicofarmaci_cosa_succede_in_italia.html

PSICOFARMACI: COSA SUCCEDE IN ITALIA?

PSICOFARMACI: COSA SUCCEDE IN ITALIA?

Si schiera dalla parte dei cittadini Daniela Guerra dei Verdi, che nella risoluzione espressa presso la Giunta Regionale dell'Emilia Romagna, chiede al Ministero della Salute di intervenire in materia psicofarmaci, perché il metilfenidato (Ritalin) e l'atomoxetina (Strattera) tornino nella tabella degli stupefacenti. Ricordiamo che il Ritalin è un’anfetamina somministrata ai bambini, scomparsa in Italia nell'89 e rimasta nella tabella stupefacenti sino al 2003; riportata il 26 aprile 2006 tra le sostanze stupefacenti, il 10 marzo 2007, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) aveva deciso di riammetterla tra i farmaci normalmente prescrivibili.

Altra vittoria emiliana è stata l’approvazione all'unanimità di una mozione di Verdi e Pd, che chiedono al Governo che sulle confezioni di determinati farmaci siano riportate più informazioni, in particolare per il metilfenidato, con una guida dettagliata sui potenziali pericoli.
Si tratta di una lunga serie di prese di coscienza che nei mesi scorsi avevano visto il Consiglio Regionale piemontese abolire gli psicofarmaci e i test psichiatrici nelle scuole; e la stessa proposta era stata presentata in Campania da Tonino Scala. Ricordiamo, infatti, che questi test diagnosticano una "malattia" di dubbia esistenza, chiamata ADHD (Sindrome da deficit di attenzione e iperattività), sulla base di domande arbitrarie, un metodo che ha ben poco di scientifico. I ragazzi vengono in questo modo indirizzati a strutture neuropsichiatriche, dove vengono poi somministrati psicofarmaci come il Ritalin.
Etichettare e controllare sembrano essere le attività principali della psichiatria e da Basaglia molti passi devono ancora essere compiuti. A quei tempi il problema erano i manicomi, oggi sembra accentrarsi sui trattamenti ai minori. Ma la Lombardia sembra non averlo compreso e, attraverso una petizione, intende semplicemente potenziare l'intero sistema psichiatrico, quando gli stessi soldi potrebbero invece essere investiti per fermare gli abusi dei diritti umani in quell’ambito e migliorare contemporaneamente il sistema.

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