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Quando si ammalano di cancro, tre medici americani su quattro rifiutano la chemioterapia

Dedicato a Veronesi (Venerato Maestro)
Maurizio Blondet
01/12/2007
Fonte Effedieffe

Quando si ammalano di cancro, tre medici americani su quattro rifiutano la chemioterapia.
Il 75%.
Ecco alcune loro dichiarazioni:

«La maggioranza dei pazienti oncologici in questo paese muoiono a causa della chemioterapia, che non cura il cancro al seno, al colon o al polmone. Ciò è documentato da oltre dieci anni, e tuttavia la medicina ancora adotta la chemio per combattere questi tumori» (Allen Levin, medico, University of California San Francisco).

«Se un giorno contrarrò il cancro, non mi sottoporrò mai a certi protocolli standard per la terapia di questo male. I pazienti tumorali che stanno alla larga da questi centri hanno qualche probabilità di cavarsela» (professor George Mathe, «Scientific Medicine Stymied», Medecines Nouvelles, Parigi).

«Molti oncologi raccomandano la chemioterapia per ogni tipo di cancro, con una fede che i quasi continui fallimenti non scuotono» (Albert Braverman, «Medical Oncology in the '90», Lancet, 1991, Vo. 337, pagina 901).

«I nostri più efficaci protocolli sono carichi di rischi, di effetti collaterali e di problemi pratici; e quando i pazienti che abbiamo sottoposto a questi trattamenti hanno pagato il prezzo, solo una microscopica percentuale di loro è ricompensata con un regressione del tumore, di solito effimera e generalmente parziale» (Edward G. Griffin, «World Without Cancer», American Media Public., 1996).

«Alcuni scienziati del McGill Cancer Center hanno inviato un questionario a 118 medici, tutti esperti nel cancro polmonare, per stabilire che livello di fiducia avessero nelle terapie che applicavano… Fu chiesto loro di immaginare che essi stessi avessero contratto il male e quale delle sei terapie correnti avrebbero scelto. Risposero 79 dottori, e 64 di loro risposero che non avrebbero mai accettato di sottoporsi a terapia con cis-platino (una delle terapie che usavano più comunemente) mentre 58 sui 79 si dissero convinti che tutte le terapie sperimentali sopra citate non erano accettabili per l'inefficacia e per l'alto livello di tossicità della chemioterapia» (Philip Day, «Cancer: Why we're still dying to know the truth», Credence Publications, 2000).

«I noti e pericolosi effetti collaterali di questi farmaci sono diventati la quarta causa di morte, dopo l'infarto, il cancro e il colpo apoplettico» (Journal of the American Medical Association, 15 aprile 1998).

«Il dottor Hardin Jones, docente alla University of California, dopo aver analizzato decenni di statistiche sulla sopravvivenza da cancro, è giunto a questa conclusione: '… Quando non curati, i pazienti non peggiorano, e magari migliorano' ».
Queste scomode conclusioni del dottor Jones non sono mai state confutate (Walter Last, «The Ecologist», marzo-aprile 1998).

Maurizio Blondet


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Comments


I limiti ed i vantaggi delle terapie tradizionali per alcuni tipi di tumori sono alla portata di tutti, basta consultare il bugiardino o andare su PubMed...
La cosa piu' importante è che se si vuole utilizzare discutere in merito alla tossicità validità efficacia di una molecola "alternativa" O NON su un determinato tipo di tumore, bisogna condurre degli studi in fase preclinica e clinica rigorosi sotto il profilo etico scientifico e nel rispetto dei diritti delle regole.
La medicina "alternativa" che non è stata testata sull' uomo nell' ambito di studi effettuati senza fondamento etico scientifico non
puo' essere vista se non nell' ottica di studi clinici sperimentali, AL FINE DI DIMOSTRARE L' EFFETTIVA SICUREZZA, ATTIVITA', EFFICACIA NEL RISPETTO DELLE REGOLE ACCETTATE DA TUTTI.




ho letto attentamente il libro di EIRIK KREMER IL SUO ULTIMO EDITO DUE ANNI FA .EBBENE MOSTRA ALTERNATIVE E SOPRATTUTTO COME LA CHEMIO E ALTRE TRAPIE UFFICIALI NON FACCIANO CHE SOLO GLI INTERESSI DELLE MULTINAZIONALI DEL FARMACO METTENDO TRA L'ALTRO IN GINOCCHIO LE ECONOMIE DI PESI ANSCHE INDUSTRIALIZZATE PER I LORO ALTISSIMI COSTI A RIFUGIO DEI LORO BREVETTI



mia cugina l'anno scorso morì, aveva fatto cicli di chemio,lottava da due anni



Citare fonti e dati che, nella migliore ipotesi, risalgono a sette anni fa non mi pare abbia molto senso. Com'è ora la situazione?