Article reference: http://www.laleva.org/it/2007/11/la_fondazione_ramazzini_conferma_laspartame_e_cancerogeno.html

La Fondazione Ramazzini conferma: “l’aspartame è cancerogeno”.

28 novembre 2007 | 08:12
La Fondazione Ramazzini conferma: “l’aspartame è cancerogeno”.
Fonte: SabatoSeraOnline

Il nuovo studio dell’istituto bolognese conferma i risultati del primo: “nei ratti si è verificato un aumento significativo dell’incidenza di linfomi/leucemia in maschi e femmine e si è aggiunto un nuovo tumore, il carcinoma mammario nelle femmine”

Dalla Fondazione Ramazzini arriva la conferma: l’aspartame, dolcificante artificiale a basso contenuto calorico è cancerogeno. La Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali “B. Ramazzini” di Bentivoglio (Bo) è un ente no profit impegnato nella prevenzione del cancro Le sue attività, iniziate 35 anni fa, sono finalizzate ad iniziative per la prevenzione dei tumori attraverso una strategia basata sulla ricerca scientifica, la formazione di personale specializzato e la diffusione di informazioni sui rischi cancerogeni ambientali e professionali. La Fondazione concentra le sue attività sull'identificazione e quantificazione, su base sperimentale, dei rischi cancerogeni, oltre che alla valutazione di efficacia e tollerabilità di farmaci e principi attivi, utilizzabili per la prevenzione dell’insorgenza e/o progressione del cancro.

Il secondo studio sull’aspartame della Fondazione, chiamato "Esposizione ad aspartame a basse dosi, dalla vita fetale e per tutta la vita, aumenta gli effetti cancerogeni sui ratti", pubblicato sull'Environmental Health Perspectives“, non solo conferma, ma rinforza la nostra prima dimostrazione sperimentale della cancerogenicità multipotente dell'aspartame a un livello di dose vicino a quello giornalmente ammesso per gli esseri umani - come scrive il dott. Morando Soffritti che ha seguito lo studio. Inoltre, dimostra che quando l'esposizione all'Apm inizia durante la vita fetale, gli effetti cancerogeni aumentano.”
Il progetto della Fondazione Ramazzini, seguito nella sede di Bentivoglio dal Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni (CRCCM), sta prendendo in considerazione molti dolcificanti e non solo l’aspartame, come ci spiega la dott. Kathryn Knowles, direttrice delle Risorse e Sviluppo della Fondazione Ramazzini, “lo studio che stiamo seguendo ha un background piuttosto complesso. Da quando fu scoperto negli anni ‘70, l’aspartame non è mai stato sottoposto a test indipendenti sul suo utilizzo a lungo termine, gli unici quattro studi di questo genere sono stati seguiti dall’industria produttrice. Questo dolcificante è utilizzato in circa 6.000 prodotti tra cui bevande light, caramelle o yogurt, ma anche in alcuni farmaci dedicati ai bambini come gli sciroppi e gli antibiotici. Già dai primi studi sulla tossicità e cancerogenicità del prodotto, seppur negativi, sorsero dubbi nella comunità scientifica, per cui ritennemmo eccessiva la razione massima giornaliera per chilogrammo fissata dalla dalle norme europee a 40 mg per chilogrammo”
In internet è facile trovare i risultati di molti studi sull’argomento, ma spiega la dottoressa Knowles “si tratta di studi fittizi, che non riguardano l’esposizione prolungata a questo dolcificante. Per questo la Fondazione Ramazzini ha deciso all’inizio degli anni ’90 di intraprendere uno studio approfondito sulla cancerogenicità dell’aspartame”. La "Prima dimostrazione sperimentale degli effetti cancerogeni multipotenti dell'aspartame somministrato nel cibo a ratti Sprague-Dawley" venne pubblicata nel 2006 e creò parecchio scalpore vista la larga presenza di prodotti contenenti aspartame presenti sul mercato.
Il primo esperimento compiuto dalla Fondazione ha riguardato 1800 ratti. Venivano aggiunte dosi di dolcificante al loro mangime a partire dalla ottava settimana di vita e fino alla loro morte naturale. Una volta deceduto il ratto, veniva fatta un’autopsia completa. “Sono stati prodotti ben 30.000 vetrini da analizzare e i risultati erano allarmanti. Anche somministrando una dose di 20 mg/kg, che è la metà di quella massima consigliata dalle direttive europee, l’incidenza di linfomi, leucemie e di neoplasie delle pelvi renali nei ratti femmine, e dei tumori maligni dei nervi cranici periferici nei ratti maschi era sensibilmente aumentata.”

A questi primi risultati la comunità scientifica ha reagito freddamente, compresa l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ma gli scienziati della Fondazione Ramazzini non si sono lasciati scoraggiare ed hanno continuato i loro studi approfondendoli.
“Alla luce di questi risultati – prosegue la dottoressa - abbiamo subito avviato un secondo studio per verificarne la validità, questa volta somministrando l’aspartame direttamente dal 12° giorno di gravidanza e continuandola ancora una volta fino alla morte naturale di 400 ratti. I risultati di questo ultimo studio sono stati pubblicati lo scorso settembre sull'Environmental Health Perspectives, rivista scientifica statunitense. Ancora una volta nei ratti si è verificato un aumento significativo dell’incidenza di linfomi/leucemia in maschi e femmine e si è aggiunto un nuovo tumore, il carcinoma mammario nelle femmine. Rispetto al primo studio, i ratti hanno sviluppato precocemente i tumori. Abbiamo attirato l’attenzione internazionale col primo studio, ma fu contestato che i dati erano insufficienti, ora abbiamo pubblicato il secondo studio e ne abbiamo iniziato un terzo sui topi, stiamo aspettando che giunga una risposta istituzionale".

”Ora negli Stati Uniti – conclude Kathryn Knowles - si sta diffondendo un nuovo dolcificante, lo Splenda , alcune aziende lo hanno già sostituito all’aspartame, in Europa, non sono stati effettuati test a lungo termine su questo nuovo prodotto, per cui non escludiamo che possa essere effettuato un nostro studio anche su questo composto. Siamo anche interessati ai dolcificanti naturali come la stevia che è largamente usato in tutta l’Asia, ma che non interessa le multinazionali proprio per la sua natura.”

Tiziano Mainieri
Fonte: SabatoSeraOnline

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A seguito dei ripetuti risultati sulla cancerogenicità dello aspartame mi chiedo cosa attende ormai l'Ufficio di vigilanza a provvedere a togliere dalla circolazione determinati farmaci contenenti il detto dolcificante (Vedi ad es.Flumicil a compresse)?
Tutto dipende dai grandi interessi delle multinazionali ed ancora una volta non si tiene in nessun conto la salute pubblica!



A seguito dei ripetuti risultati sulla cancerogenicità dello aspartame mi chiedo cosa attende ormai l'Ufficio di vigilanza a provvedere a togliere dalla circolazione determinati farmaci contenenti il detto dolcificante (Vedi ad es.Flumicil a compresse)?
Tutto dipende dai grandi interessi delle multinazionali ed ancora una volta non si tiene in nessun conto la salute pubblica!



Un plauso alla fondazione Ramazzini