PrintVersione stampabile





Arriva la Citycat la macchina ad aria compressa al posto della benzina

| | Commenti (11)

Non inquina, è economica: fare un pieno costa meno di due euro
Entro un anno la Tata produrrà prime seimila vetture
Aria compressa al posto della benzina
Dall'India arriva Citycat, l'auto del futuro

di MAURIZIO RICCI

Este 06072550 26000ARRIVATE al distributore con la macchina in riserva, ma mentre tutti gli altri fanno la coda alla pompa di benzina, voi andate direttamente alla colonnina d'aria per controllare la pressione delle ruote. Infilate il tubo nel serbatoio e... pfft! in 3-4 minuti avete fatto il pieno. Passate alla cassa, versate un euro e mezzo (contro i 60-70 degli altri) e ripartite sereni. La vostra macchina ad aria vi porterà per altri 200 chilometri fino al prossimo pieno. Non è un cartone animato e neanche uno spot visionario di qualche gruppo estremista dell'ecologia.
Dietro il progetto c'è la Tata, il più grande gruppo automobilistico indiano, appena reduce da un ambizioso accordo strategico con la Fiat. E, se tutto andrà come previsto, con qualche piccolo aggiustamento (ci vorrà un compressore ben più potente di quello delle ruote per sparare 340 litri di aria nel serbatoio), quella scena comincerà a svolgersi in India fra poco più di un anno, nell'agosto 2008, quando la Tata metterà in commercio le prime seimila Citycat, macchine ad aria compressa capaci di andare a 100 km l'ora e a emissioni zero, neanche una molecola di anidride carbonica e di effetto serra. E l'India sarà solo il primo passo: ci sono già accordi per portare la Citycat in 12 altri paesi, fra cui Germania, Francia, Usa, Spagna, Brasile, Israele e Sud Africa.

Ai profani, il motore ad aria compressa appare un incrocio fra la locomotiva a vapore e il vecchio, caro fucile Flobert dei giochi di antichi bambini. L'idea non è nuova. Guy Nègre, la cui Mdi è il partner della Tata nel progetto, ci lavora, con alterna fortuna e parecchie false partenze (compresa una italiana, con la Eolo) dal 1991. Sostanzialmente, si tratta di un motore a due cilindri, dentro cui si muove un pistone. Grazie ad un particolare design, il pistone non si muove in sincronia con l'albero motore. Per il 70% del tempo di rotazione dell'albero motore, il pistone resta fermo in cima al cilindro, consentendo alla pressione interna di crescere. Questo ritardo aumenta l'efficienza complessiva del motore, che si mette in azione quando l'aria compressa, sparata nel cilindro, fa muovere il pistone, esattamente come succede con il motore a scoppio. Quando l'auto si ferma, si ferma anche il motore, che riprende a funzionare quando si pigia l'acceleratore. Non ci sono marce, sostituite da un computer. Semplice com'è, richiede manutenzione praticamente zero e un cambio d'olio ogni 50 mila chilometri. Anche le emissioni di anidride carbonica sono zero, salvo quelle legate all'elettricità per far funzionare il compressore al momento del pieno.

Ad aria, però, non si va più veloce di 50 chilometri l'ora, cioè in città. Su strada - come accade anche con le ibride benzina-elettricità - entra in funzione un normale motore a scoppio. In compenso, non c'è bisogno di andare dal distributore, per l'aria. A casa, si attacca la spina della corrente e un compressore interno, in 4 ore, ricarica il serbatoio. Un po' come accade per le più avveniristiche macchine elettriche. Il costo di esercizio della Citycat è più o meno lo stesso di una macchina elettrica. Senza le batterie, però. Infatti, costa molto meno: la Tata dovrebbe commercializzarla ad un prezzo di 12.700 dollari, un decimo di una macchina elettrica. Per non parlare della macchina ad idrogeno, rispetto alla quale la Citycat ha anche il vantaggio di non richiedere la creazione di una costosa rete alternativa di distribuzione del combustibile. Per come funziona, è gratis anche l'aria condizionata: quella che esce dal tubo di scappamento è, infatti, a meno 15 gradi. Il rovescio della medaglia è la difficoltà di riscaldare l'abitacolo e, forse anche per questo, Guy Nègre sembra guardare soprattutto a paesi caldi.

La temperatura dell'aria è anche all'origine del più consistente dubbio che i tecnici avanzano verso il motore ad aria compressa. L'aria così fredda, infatti, gela la condensa nei condotti di aspirazione, bloccandone il funzionamento. Non è ancora chiaro come Nègre abbia risolto questo problema. Anche una Citycat perfettamente funzionante, peraltro, incontrerà seri ostacoli sui mercati occidentali. Per arrivare alle prestazioni dichiarate, infatti, l'auto deve essere straordinariamente leggera, e la Citycat è quasi tutta in fibra di vetro, molto fragile per reggere i normali test di sicurezza.

La Citycat, infine, potrebbe arenarsi in tribunale. Se Nègre è stato il profeta dell'auto ad aria compressa, altri ci hanno lavorato, come l'uruguayano Armando Regusci. Secondo alcuni, l'ultimo progetto di Nègre assomiglierebbe un po' troppo a quello brevettato da Regusci. Se la Citycat arriverà su strada, aspettatevi una battaglia di brevetti.


(6 giugno 2007)



  • Currently 3.7/5
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Rating: 3.7/5 (12 votes cast)




11 Commenti

Basta con 'sta auto ad aria compressa: è una boiata pazzesca, il rendimento di tutto è del 9%. Allora vado con la mia auto diesel, che ha un motore che rende circa il 30%. Il futuro è nell'auto elettrica perchè al momento l'idrogeno e le fuel cell sono ancora molto indietro con lo sviluppo!

veicoli ad ARIA COMPRESSA

da 100 unita' di petrolio tramite le centrali termoelettriche ( rendimento 60 % ) si ricavano 60 unita' di energia elettrica

con l' energia elettrica si comprimono ( rendimento 60 % ) 36 unita' di aria ad alta pressione

espandendo l'aria nel motore ad aria ( rendimento ottimistico 25 % )

otteniamo 9 unita' di energia meccanica

La macchina ad aria compressa avrà i suoi mille problemi, ma se si investisse la ricerca in queste macchine piuttosto che crearne di più potenti/veloci/grosse a benzina, allora i problemi legati all'inquinamento delle automobili calerebbero vertiginosamente, perciò non diciamoci balle.
L'auto ad aria compressa non è ancora uscita perchè qualcuno non voleva uscisse, non perchè funziona male. Anche le prime automobili avevano i loro seri problemi, ma ora le abbiamo tutti.

esce o non esce? e' passato un anno dalla pubblicazione di questo articolo...
io sono proposto a investire tutto quello che ho in questo!!
valongo@gmx.net
chi ha info mi avverta.

l'ingeniere lavorava nella formula 1 e non nell'aereonautica, il progetto si chiamava Eolo e non eolus la fabbrica era gia stata in parte ricostruita partendo da una vacchia fabbrica nei pressi di Ferrara e nell'aprile 2004 (se non ricordo male)doveva uscire la prima vettura...ricordo bene molto questi dati in quanto feci il diavolo a quattro per poter informare di questo quanta piu' gente possibile, al di la' dello scherno di molti...comunque parliamoci che non fa che farci bene e smentiamoci se chi chessia lo ritenga necessario , servira a crescere comunque e a uscire dal guscio.
Buona continuazione a tutti!

Il progetto, che in Italia si chiamava Eolo, è molto ambizioso, ma sono convinto che prima o poi partirà. Internet è il mezzo per far viaggare le informazioni anche di argomenti che vogliono essere tenuti segreti!!!
X schottolo: sono stati investiti milioni di euro... Non credo che se fosse così semplice capire che l'idea non è realizzabile avrebbero effettuato questi investimenti. Non solo: la Tata ha il vantaggio di aver comprato un progetto già iniziato dove erano già presenti vantaggi, svantaggi ed eventuali soluzioni. Non credo che abbia buttato milioni di dollari per un progetto che non si possa realizzare. Bisognerà vedere se le altre case automobilistiche faranno quadrato contro di lei o cercheranno di affiancarsi e trovare soluzioni commerciali nell'interesse loro e pure nostro.
Intanto spargiamo voce che non esiste solo lo stramaledetto petrolio!

L'autore dell'articolo non indica come viene accumulata l'energia. A mio avviso, comunque, l'energia accumulata è piccolissima, non in grado cioè di dare un'autonomia superiore a qualche chilometro.

veramente si chiamava eolo

Non per fare il saccente, ma il bilancio energetico complessivo del motore ad aria è disastroso, le leggi sui gas perfetti sono note dal 1700 e non consentono al ciclo previsto una efficienza meccanica decente.
La mancata diffusione non è legata a nessuna congiura, il motore di Guy Negre è un esercizio di stile ma è inadatto alle applicazioni per cui vine proposto.
I veicoli ad aria compressa sono vecchi come il cucco, c'erano negli anni '50 nelle miniere e nelle polveriere per evitare rischi di esplosione. Quando un'innovazione è vantaggiosa e asseconda bisogni veri nessuno la può fermare, la storia economica e non solo lo insegna.

è un progetto tecnicamente molto discutibile, infatti si consuma molta energia elettrica durante il riempimento del serbatoio d'aria, come per le auto elettriche rimane il problema dell'autonomia, inoltre c'è il problema del congelamento delle parti meccaniche. Insomma rispetto alle auto elettriche ci sono ben pochi vantaggi

Semplice, sparito perchè i potenti tra le petrolifere e chi di dovere non hanno l'interesse economico per far accadere questo, ma hanno il potere del Dio denaro per comprare ogni cosa, compreso i brevetti!
E i soli fanno comodo a chiunque!

peccato che in Italia un progetto del genere abbia già tentato di partire e non sia mai decollato, se non sbaglio si trattava di un progetto denominato "eolus" frutto della ricerca di un ingegnere aeronautico francese, era stata pure aperta una fabbrica in Lombardia, presentati i modelli al motorshow di Bologna di qualche anno fa, c'era pure il sito internet, e poi.........bo! più niente........

Lascia un commento

H1N1 -Petizione

Vaccino e Influenza Suina: firma per il diritto ad essere informato!

Macrolibrarsi.it presenta: L'INFLUENZA SUINA A/H1N1 - Un indagine accurata e scientifica per una scelta consapevole
Powered by Movable Type 5.13-en

Dizionario dei Codici E


SCARICA il pratico tascabile per riconoscere i Codici E
Dizionario dei codici E, Additivi negli alimenti, come riconoscerli FORMATO .PDF

EAdditivi - App per Iphone

Schermata1.png SCARICA GRATIS l'elenco dei maggiori additivi alimentari con descrizione e rispettivo grado di tossicità.
Un'applicazione utilissima per essere consapevoli degli additivi alimentari presenti in ciò che mangiamo.


Giornalino n. 16

Scarica il giornalino n.16 de La Leva di Archimede
Luglio 2012

G16.jpg
Scarica il PDF

Giornalino n. 15

Scarica il giornalino n.15 de La Leva di Archimede
Luglio 2010

G15.jpg
Scarica il PDF

Giornalini n. 14

Scarica il giornalino n.14 de La Leva di Archimede
Speciale Vaccinazioni - Novembre 2009

G14.jpg
Scarica il PDF

Ricevi Aggionamenti

Scrivi il tuo indirizzo email nel campo qui di seguito e clicca "Iscrivimi!" per ricevere notifiche di nuovi articoli pubblicati su questo sito

Inserisci la tua email


Powered by FeedBlitz

La nostra rete

Letture consigliate

La Natura nel Conto

a cura di Fausto Giovanelli, Ilaria Di Bella, Roberto Coizet
Contabilità ambientale: uno strumento per lo sviluppo sostenibile

Le Energie Rinnovabili

Stefano Carnazzi
Verso la Cultura della Responsabilità

Piero Pozzati - Felice Palmeri
Ambiente, tecnica, etica


Altri libri sull'ambiente

About this Entry

This page contains a single entry by Archimede published on 06.06.07 08:21.

L'Aspartame aumenta anche il rischio di aborto was the previous entry in this blog.

Ambiente, un morto su 5 dovuto allo smog is the next entry in this blog.

Find recent content on the main index or look in the archives to find all content.