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Farmaci: ricorso al Tar contro il Ritalin

Farmaci: ricorso al Tar contro il Ritalin

di Gabriella Meroni (g.meroni@vita.it)

04/05/2007
Fonte: Vita.it

Lo ha presentato la campagna "giù le mani dai bambini"

Un ricorso al Tar del Lazio contro l'Agenzia italiana per il farmaco, per chiedere il "blocco urgente" della commercializzazione degli psicofarmaci Ritalin e Strattera, somministrati ai bambini a partire dagli 8 anni per curare l'Adhd, la sindrome da iperattivita' e deficit dell'attenzione. L'atto e' stato depositato ieri dagli esponenti di 'Giu' le mani dai bambini', campagna nazionale di farmacovigilanza pediatrica. Secondo gli esperti, infatti, "la distribuzione di questi medicinali ai bambini, cosi' com'e' stata prevista, e' lesiva degli interessi e della salute dei bambini italiani". A fianco di 'Giu' le mani dai bambini', comitato che rappresenta 125 associazioni, ci sono oltre 240 mila addetti ai lavori del settore salute.

E' la prima volta che una onlus italiana si oppone ad una delibera d'introduzione in commercio di uno psicofarmaco. "Non temiamo questo confronto- spiega Luca Poma, portavoce di 'Giu' le mani dai bambini'- perche' ricorrendo al Tar ci schieriamo a favore degli interessi dei bambini italiani, mentre l'Aifa continua con quest'approccio lacunoso e scientificamente discutibile a fare, di fatto, gli interessi delle case farmaceutiche, le quali trarranno grande beneficio dall'introduzione in commercio anche in Italia di questi potenti psicofarmaci". "Non e' che queste molecole non siano disponibili- sottolinea Poma- il problema sono i protocolli che ne regolano la somministrazione, che devono essere davvero sicuri e a prova di abuso: cosi' non e', ed all'Aifa lo sanno bene, ma continuano a fare orecchie da mercante".

Claudio Ajmone, dell'Osservatorio italiano per la salute mentale, spiega come queste molecole, "per come verranno somministrate, sono pericolose per la salute dei bambini: sopprimono un sintomo, ma a fronte di rischi gravissimi". Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, ricorda che "con questi protocolli, nella migliore delle ipotesi si andranno a sedare dei sintomi di bambini con disagi del comportamento, non risolvendo pero' alcun problema vero, e nella peggiore delle ipotesi interverranno su bambini sani che non hanno alcun bisogno di queste terapie, con esiti ovviamente disastrosi".