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Incenerimento di rifiuti tossici da parte della Bayer - Interessi commerciali vs salute

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Comunicato stampa, 5 aprile 2007
Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG, Germany)

Incenerimento di rifiuti tossici da parte della Bayer:

"Gli interessi commerciali devono essere subordinati alla protezione della salute della popolazione"

Contrariamente a quanto dichiarato in precedenza, il gruppo Bayer è entrato nel giro internazionale del commercio dei rifiuti tossici. La Bayer, per un compenso di 3 milioni di euro, si appresta ad incenerire 4500 tonnellate di esaclorobenzene, una sostanza altamente tossica, proveniente dall'Australia . L'esaclorobenzene fa parte della cosiddetta "sporca dozzina", le tossine più pericolose, soggette a un bando internazionale dalla Convenzione di Stoccolma. La sostanza non è biodegradabile e, nell'uomo, è causa di disordini del metabolismo, cancro e danni a vari organi.

Fin dalla fine degli anni '80 la Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer e gli ecologisti hanno previsto un giro di rifiuti tossici nei siti della Bayer e si sono espressi contro la costruzione dell'inceneritore di rifiuti pericolosi di Dormagen e contro l'ampliamento dell'inceneritore di rifiuti di Leverkusen. Ora siamo al punto in cui 300 ditte, dalla Germania e dall'estero, mandano rifiuti tossici a Dormagen e Leverkusen. In origine l'impianto di Dormagen era autorizzato a gestire solo i rifiuti della Bayer e i rifiuti pericolosi provenienti dai distretti limitrofi, ma nel 2004 è stato ingrandito in fretta e furia in modo da poter incenerire rifiuti da tutto il mondo.

Secondo Philipp Mimkes della Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer: "L'importazione di rifiuti nell'area Nord Reno-Westfalia ammonta al presente a 2,4 milioni di tonnellate l'anno, di cui circa un quarto sono rifiuti pericolosi. Non si può accettare che una regione così popolata e con un alto livello di danno ecologico già in atto, diventi una destinazione per il traffico internazionale di rifiuti tossici. Gli interessi commerciali della Bayer e degli altri "eliminatori" di rifiuti devono essere subordinati alla protezione della salute della popolazione."
La Bayer cerca di fugare i dubbi sull'incenerimento di rifiuti tossici insistendo sulle basse emissioni riscontrate. Nella realtà le emissioni degli inceneritori in questione sono tutt'altro che basse come sostenuto dalla Bayer. Il solo impianto di Leverkusen nel 2004 ha rilasciato oltre 22 tonnellate di anidride solforosa, 10 tonnellate di ammoniaca e 160 tonnellate di ossido di azoto. L'impianto di Dormagen ha emesso 67 tonnellate di ossidi di azoto e almeno 5 tonnellate di anidride solforosa. A Leverkusen le emissioni di anidride solforosa sono raddoppiate in 4 anni e a Dormagen sono addirittura quadruplicate. Altre sostanze tossiche emesse sono il monossido di carbonio, il monossido di idrogeno, il particolato e i metalli pesanti.

La salute della popolazione è messa in pericolo non solo dalla emissione di sostanze tossiche, ma anche dal trasporto dei rifiuti tossici. Ci sono sempre più incidenti nel trasporto sia su strada che su rotaia che per vie navigabili. Un altro grave problema sono i residui dei filtri che ripuliscono i gas emessi dagli impianti: questi residui contengono un concentrato di pericolosissime tossine e devono essere tenuti sotto controllo per decenni. Malgrado le richieste, la Bayer non ha mai pubblicato la precisa composizione né la quantità di questi residui. Un ulteriore rischio per chi vive vicino agli inceneritori, è quello dei frequenti incidenti agli impianti con rilascio di sostanze tossiche dovuto a guasti all'impianto.

Con l'introduzione di nuove e più rigorose leggi ambientali, la Bayer ha numericamente ridotto l'emissione di sostanze tossiche, ma la società non avrebbe certo investito di sua iniziativa in nuove tecnologie. La Bayer candidamente ammette: “Le direttive della Legge Federale Tedesca sul Controllo delle Immissioni della metà degli anni 90, richiedevano una maggiore purificazione dei gas in uscita”. La Bayer ha sempre lottato contro le nuove direttive e negli anni '90 è arrivata al punto di sollevare obiezioni alla legge sulla gestione dei rifiuti e sul controllo remoto delle emissioni.

Ulteriori informazioni (inglese): www.cbgnetwork.org/1784.html



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