Article reference: http://www.laleva.org/it/2006/06/le_case_farmaceutiche_rischio_per_la_nostra_salute.html

Le case farmaceutiche? Rischio per la nostra salute

Una ricerca dell'Organizzazione mondiale del Consumatore
mette a nudo i difetti di un mercato da 50 miliardi di euro

"Le case farmaceutiche?
Rischio per la nostra salute"

L'analisi prende in considerazione 20 tra le principali aziende
In Italia sarebbero 4.000 i medici corrotti dalla GlaxoSmithKline

LONDRA - Convincono i consumatori di essere malati, corrompono i medici con regali di diversa natura e travisano i risultati delle prove di efficacia e sicurezza sui loro prodotti. Opera delle aziende farmaceutiche, che, secondo un rapporto dell'Organizzazione Internazionale del Consumatore, mettono in serio pericolo la sanità pubblica occultando le strategie di
vendita per cui spendono miliardi di dollari in tutto il mondo.

Sotto i riflettori dell'indagine sono finite venti tra le più importanti case farmaceutiche. "La vendita irresponsabile - dice il rapporto - dà luogo a un serio problema, persistente e diffuso nell'intera industria farmaceutica". E' dunque necessaria una battuta di arresto, controlli statali più duri e ordine nelle politiche di promozione delle aziende.

Secondo il rapporto, scandali come il ritiro del Vioxx, un antifiammatorio utilizzato anche per l'artrite, sono i campanelli d'allarme di una promozione farmaceutica priva di etica e che ricade unicamente sul consumatore. La medicina in questione, infatti, fu ritirata dal mercato dalla Merck nel settembre 2004, nonostante l'azienda sapesse dal 2000 che il Vioxx aumentava le probabilità di infarto. L'accusa riguarda dunque la manomissione dei risultati degli studi per giocarsi il tutto per tutto fino alla fine. Risultato: negli Stati Uniti sono più di 6.000 le cause archiviate contro l'azienda da persone che, assunto l'antinfiammatorio in maniera regolare, sono finite all'ospedale.

Malgrado il regolamento vigente, evidenzia il rapporto, le aziende farmaceutiche continuano a fare i loro comodi anche con i medici di famiglia. Eppure, continuano a stupire i 60 miliardi di dollari spesi in marketing dalle venti case farmaceutiche prese in considerazione, il doppio di quanto non sia destinato alla ricerca.

Di quelle venti aziende, soltanto la Bristol-Myers Squibb fornisce infatti ai consumatori un dettagliato codice di comportamento di vendita. E ancora, la metà è stata implicata dal 2001 al 2005 in controversie legali per dubbie relazioni con i medici. Basti l'esempio della britannica AstraZeneca, criticata per aver organizzato un evento per la promozione del Crestor con tanto di biglietto aereo e hotel pagati ai dottori e, dulcis in fundo, anche un biglietto per un musical incluso.

A proposito, è importante segnalare anche il caso della GlaxoSmithKline. Attualmente, infatti, la casa è sotto esame dalle autorità tedesche ed italiane per la corruzione presunta di almeno 1.600 medici in Germania e più di 4.000 in Italia, per un totale di 228 milioni di euro di regali illegali collezionati dal 1999 al 2002. L'azienda si è difesa affermando che, da allora, ha stabilito precisi codici di vendita e che il nuovo personale deve superare una prova sul codice morale professionale prima di poter esercitare la professione. Il rapporto però, precisa che nel 2004, ben 87 impiegati sono stati allontanati o hanno lasciato volontariamente l'azienda per la violazione dei codici e che, in altri 109 casi, le sanzioni sono invece state applicate.

"Una delle preoccupazioni più forti - ha concluso Richard Lloyd, direttore generale dell'Organizzazione mondiale del Consumatore - considera la promozione delle medicine ai medici che, spesso conduce a un uso irrazionale del farmaco".

(26 giugno 2006)

Comments


eccoti servito.
Federazione Consumers International (Ci), rete mondiale dei comitati consumatori indipendenti, con sede a Londra.
direttore generale Ci, Richard Lloyd
questo un link informativo
http://www.ermesagricoltura.it/wcm/ermesagricoltura/rivista/2006/febbraio/ra0602017s.pdf



ciao Bruno,
naturalmente la lingua inglese si impone ed i giornali non mettono referenze per approfondire i, pochi, argomenti interessanti come questo. La organizzazione si chiama "Consumers International" e la pagina web é questa: http://www.consumersinternational.org/ dove ci si puó scaricare il rapporto.
Boris



SENZA AVERE MOTIVO DI DUBITARE DELLA FONTE, L'ALTISONTE NOME DI "ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL CONSUMATORE" MI HA INCURIOSITO MA CERCANDO NEL WEB HO TROVATO SOLO LA PAGINA DI "LA REPUBBLICA" DA CUI L'ARTICOLO È STATO TRATTO E NIENT'ALTRO. QUALCUNO SA INDICARMI DOVE CERCARE QUALCHE INFORMAZIONE SU QUESTA ORGANIZZAZIONE E SUL SUO DIRETTORE GENERALE RICHARD LLOYD?