Article reference: http://www.laleva.org/it/2005/07/suicidi_e_comportamenti_ostili_e_allarme_delle_agenzie_di_controllo_dei_farmaci.html

Suicidi e comportamenti ostili: E’ allarme delle agenzie di controllo dei farmaci.

COMUNICATO STAMPA

Suicidi e comportamenti ostili: E’ allarme delle agenzie di controllo dei farmaci.
Mentre la psichiatria continua a promuovere nuovi disturbi

Ultimamente è un susseguirsi di allarmi da parte della FDA nell’ambito degli effetti collaterali di farmaci usati in ambito psichiatrico. Recentemente la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, e a seguire la Health Canada hanno chiesto a 14 case farmaceutiche di riesaminare i dati in loro possesso, dopo che un avvocato ha denunciato 258 suicidi riusciti e 2.000 tentati, negli Usa, in relazione ad un solo farmaco; precedentemente la FDA ha previsto che sulle scatole di antidepressivi ci sia il seguente avvertimento: "Due bambini su 100 che usano questi antidepressivi hanno più probabilità di pensare o commettere il suicidio da adulti, a causa dell'uso del farmaco". Il tutto, dopo che uno studio della stessa FDA aveva evidenziato come bambini e adolescenti che assumono questi farmaci hanno il doppio di probabilità di manifestare comportamenti e pensieri che possono portare al suicidio


Anche in Europa l' Emea, agenzia europea del farmaco, chiede più attenzione all'uso di antidepressivi nei giovani e giovanissimi, una commissione di esperti ha infatti concluso che sono associati a un aumento dei suicidi e dei comportamenti ostili dei giovani. ''La commissione - si legge in una nota dell'Agenzia - raccomanda di conseguenza avvertenze rigorose nell'intera Unione''.
Nonostante questi allarmi, la psichiatria continua nella campagna di promozione attraverso i media di sempre nuove scoperte dell’origine di “disturbi” mentali, decantando i successi delle terapie farmacologiche.

In Italia, hanno individuato nella fascia dell'infanzia e dell'adolescenza un mercato ancora vergine, quindi è iniziata una massiccia campagna che promuove disturbi mentali in crescita anche nei bambini. Sono in atto in diverse regioni progetti pilota, con operazioni di screening in singole scuole. Secondo queste indagini 10 bambini su 100 presenterebbero i sintomi del disagio mentale.

Per ottenere credibilità all’affermazione che certi comportamenti scorretti, siano dei disturbi mentali e in quanto tali siano quindi delle malattie, la psichiatria utilizza il DSM, manuale diagnostico per i disturbi mentali, una classificazione di categorie di sintomi, non di malattie e come afferma lo psichiatra Theodore Pearlman e molti suoi colleghi: “Nel DSM-IV ci sono troppe diagnosi non suffragate da riscontri oggettivi o test biologici”. Il professore di medicina ad Harvard Joseph Glenmullen, afferma che: “L’attuale DSM è un insieme di diagnosi: un menù di sintomi superficiali e affrettati…Qualsiasi tentativo di aiutare i pazienti a comprendere se stessi e determinare un cambiamento è vanificato dalla fretta di diagnosticare e trattare tali pazienti, così raramente lo psichiatra esegue test o fa diagnosi: consulta una lista preconfezionata di comportamenti e la diagnosi è già fatta. Non resta che prescrivere lo psicofarmaco miracoloso”.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani che da anni combatte gli abusi nel campo della salute mentale, consiglia alle persone di chiedere i riscontri clinici delle diagnosi che vengono loro fatte, le evidenze scientifiche, di informarsi sui trattamenti proposti e sugli effetti collaterali dei farmaci prescritti.

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – Onlus
e-mail ccdu_italia@hotmail.com

Comments


Il problema � veramente quello della trasformazione avvenuta, nell'ultimo ventennio, della psichiatria da psichiatria della persona a psichiatria d'organo. Il decennio del 'cervello', anni 90 ha in effetti spostato l'attenzione della psichiatria (ricerca, insegnamento, assistenza) dagli aspetti pi� globali che attingono la persona umana a quelli che riguardano i meccanismi biochimici dei neurotrasmettitori cerebrali, la cui conoscenza � assolutamente a una fase iniziale. Con un'operazione assolutamente ingiustificata (se non dagli interessi delle case farmaceutiche) gli psicofarmacologi (il nome psichiatra, cio� medico dell'anima, non sembra pi� adatto a questa psichiatria) attribuiscono alle loro osservazioni su preparati cerebrali di ratto, o altre cavie di laboratorio, il significato di spiegazioni 'scientifiche' dei comportamenti umani. Niente in contrario allo studio sui meccanismi biochimico cellulari del cervello, come degli altri organi, guai invece alla trasposizione indebita dei risultati ai comportamenti umani. D'altronde sia la psichiatria sociale che quella ad orientamento psicoanalitico sono quasi sparite. La prima, impetuosa negli anni settanta/ ottanta � stata cooptata (nuovo Masaniello) nella gestione dei servizi pubblici con un'ottica di potere ed un'effetto devastante sui fini stessi della riforma; la seconda che negli anni ottanta novanta aveva mostrato sviluppi formativi interessanti, con un fermento di richieste e iniziative di formazione, a sua volta sembra rimasta ingabbiata in un pullulare di scuole, con interessi pi� economici che scientifici, in un'involuzione che sembra essere anche effetto perverso della legge sulla psicoterapia, rimedio peggiore del male che voleva curare.
E' tempo, per necessit� delle persone che stanno male ma anche degli stessi addetti ai lavori, di ritornare a una psichiatria umanistica che si basi su metodi osservativi rigorosi applicati all'insieme delle condizioni, individuali, familiari, sociali che fanno capo alla persona in difficolt� e che applichi di conseguenza interventi che affrontino i vari aspetti di queste.