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Psicofarmaci: Il 96.7% degli italiani è contrario agli psicofarmaci per i bambini iperattivi

MINORI. Il 96.7% degli italiani è contrario agli psicofarmaci per i bambini iperattivi
19/07/2005 - 16:37

Indagine di "Giù le mani dai bambini": su 1300 genitori intervistati la quasi totalità si è detta contraria alla somministrazione degli psicofarmaci. Critiche anche al test attraverso cui i bambini vengono definiti iperattivi.

No ad una definizione troppo facile di bambino iperattivo e, soprattutto, no ad un uso "leggero" di psicofarmaci per calmarli: l'opposizione arriva dalla quasi totalità (il 96,7%) di un campione statisticamente rappresentativo composto da 1300 genitori che sono stati intervistati dalla campagna nazionale di farmacovigilanza "Giù le mani dai bambini" con il patrocinio del Segretariato Sociale della Rai, della Federazione italiana Medici e altri enti.

Dall'indagine risulta che il 97,1% ritiene che alcuni malesseri infantili o adolescenziali abbiano un'origine ambientale o sociale, come ad esempio i rapporti in famiglia o con gli amici, e non di natura organica. Solo il 3,3% è convinto che una pastiglia o uno sciroppo possano rappresentare una valida soluzione a sbalzi d' umore, depressione o altri disagi, anche meno evidenti. E solo il 2,7% condivide la prassi secondo cui una corretta diagnosi di malattia psichica per un bambino possa essere fatta basandosi sulla compilazione di semplici questionari.

Questi "strumenti" diagnostici sono oggetto di un'aspra critica da parte dei genitori e della associazioni promotrici del sondaggio. Parrebbe il classico test da compilare sotto l' ombrellone - hanno affermato - invece bastano sei risposte affermative su due serie di domande, per etichettare il bambino come "iperattivo", e si suggerisce un "approfondimento diagnostico" e l'indirizzamento "ai centri per la somministrazione di psicofarmaci ai minori in fase di attivazione sul territorio". Nel test ai genitori vengono rivolte domande che rischiano fortemente di disegnare un profilo di bambino-ragazzino medio italiano molto diffuso: "Da seduto giocherella con le mani o con i piedi o non sta fermo e si dimena", "Non riesce a stare seduto", "Ha difficoltà ad aspettare il turno". Oppure: "Ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle sue attività", "Perde le cose necessarie per il lavoro o le attività", per esempio diario, matite, libri.

"Questo spiega - hanno concluso i promotori della campagna - perché in una recente ricerca del Ministero della Salute 1 bambino italiano su 10 è stato classificato come "malato di mente".

HC 2005 - redattore: CC
Fonte: http://www.helpconsumatori.it/