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Tangenti sanità, un assegno accusa il ministro Sirchia

Milano, agli atti dell'inchiesta sull'acquisto di apparecchiature un versamento di 11mila marchi da una multinazionale Usa
Tangenti sanità, un assegno accusa il ministro Sirchia
di MARCO MENSURATI e LUCA FAZZO

MILANO - Un assegno con la data del 30 giugno 2000, tratto su un conto della Commerzbank di Francoforte sul Meno intestato alla Immucor Incorporation, colosso mondiale delle apparecchiature mediche per il sangue. Importo: undicimila marchi tedeschi. Beneficiario: "Prof. Girolamo Sirchia", all'epoca dirigente dell'ospedale Policlinico di Milano, che pochi mesi dopo sarebbe diventato ministro della Sanità del governo Berlusconi.

È questo il documento che è agli atti dell'indagine milanese condotta dai pm Maurizio Romanelli ed Eugenio Fusco, e che sembra smentire in modo inequivocabile la linea difensiva seguita dal ministro Sirchia da quando il suo nome è comparso nelle carte dell'inchiesta. Da mesi, ormai, i pm sapevano che numerosi primari dei reparti di Immunoematologia di mezza Italia avevano ricevuto generosi ringraziamenti da parte della Immucor negli anni in cui la multinazionale statunitense piazzava i suoi macchinari nei reparti trasfusionali della sanità pubblica.

Due settimane fa, sotto la pressione dell'indagine, i vertici americani di Immucor hanno scelto di collaborare con l'inchiesta, fornendo alla Procura milanese l'elenco completo dei medici cui erano stati versati finanziamenti sotto forma di "consulenze". Un capitolo a parte, in questa documentazione, era dedicata al ministro Sirchia.

"Pagamenti dalla Immucor in assegni intestati a me? Che io mi ricordi, assolutamente no", aveva dichiarato Sirchia il giorno in cui il suo nome era iniziato a circolare, in seguito alla perquisizione disposta dalla Procura milanese nei suoi ex uffici al Policlinico milanese. In realtà, nelle carte si parlava esplicitamente di tre versamenti da undicimila marchi ciascuno (luglio 1999, febbraio 2000 e giugno 2000) nel periodo in cui all'ospedale milanese veniva offerto da Immucor il macchinario I-track.

La smentita di Sirchia era apparsa assai netta, tanto da suscitare la curiosità degli stessi inquirenti. Ma la verifica nelle carte fornite dall'azienda americana ha spazzato via i dubbi: ci sono le fotocopie. Gli assegni venivano emessi dalla filiale tedesca di Immucor, portati attraverso un corriere Ups in Svizzera e qui grazie ad un funzionario della banca Ubs venivano versati su un conto. Ora su quel conto sta partendo la rogatoria della Procura milanese per capire se oltre ai soldi di Immucor altre "consulenze" in nero siano state incassate da Sirchia nel corso di questi anni.

(4 febbraio 2005)
Fonte: la Repubblica