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La Vaccinazione Obbligatoria Finisce Alla Corte Costituzionale

LA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA FINISCE ALLA CORTE COSTITUZIONALE
Il rinvio da parte della Corte d'appello del Tribunale dei minori di Venezia

Fonte: GreenPlanet.net
12 Maggio 2004

Venezia solleva il caso, le famiglie bresciane discutono i risvolt.
La Corte d'Appello del Tribunale dei Minori di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale una sentenza giuridica sulla obbligatorietà delle vaccinazioni affinché esprima un parere autorevole sulla controversa materia.

«Significativa è la motivazione di questo atto - ha affermato il portavoce del Mir Alfredo Mori - poiché la Corte sostiene che molto tempo è passato dal giorno in cui la legge fu formulata e in questi decenni le condizioni igienico-sanitarie dei bambini sono notevolmente mutate».

«Credo che ciò ci autorizzi a chiedere quanto meno la sospensione di tutti i procedimenti in corso davanti alla giustizia a carico dei genitori che obiettano a questo trattamento per i propri figli, in tutti i gradi di giudizio», ha sottolineato Mori, il quale ha chiesto che «il direttore sanitario dell'Asl di Brescia, Annamaria Indelicato, con la quale abbiamo avuto un incontro franco e cordiale, convochi i pediatri per raccomandare maggior attenzione e informazione alle famiglie prima di somministrare i vaccini» osservando per esempio che «il vaccino esavalente spesso praticato ai piccoli ne contiene anche alcuni facoltative, magari all'insaputa dei genitori».

Commentando la clamorosa sentenza che a Lodi ha previsto un risarcimento milionario per un bambino rimasto paralizzato in seguito ai danni causatigli da un vaccino somministrato in un momento in cui soffriva di una lieve malattia, ha spiegato che «il fatto che il piccolo avesse una temperatura corporea di 37.6 °C smentisce clamorosamente le informative diramate dagli organi sanitari anche nella nostra provincia, che stabiliscono tuttora a 38 °C la soglia per la sospensione del trattamento».
Insomma, le oltre 200 famiglie interessate nel Bresciano a questa problematica infittiscono il dibattito sull'opportunità di continuare a mantenere obbligatorie le vaccinazioni previste dalla legge per i minori (antidifterica, antipolio, antitetanica e antiepatite).

«La nostra scelta - ha concluso Mori - è dettata essenzialmente da quattro motivazioni. Innanzi tutto è risaputo che nei vaccini attualmente in uso nel nostro paese sono presenti alluminio, mercurio, formaldeide, composti ritenuti estremamente tossici con una lunga storia documentata di effetti negativi. Microscopiche dosi di queste sostanze possono provocare cancro e danni neurologici che possono condurre alla morte. In secondo luogo mancano a tutt'oggi studi scientifici e statistici che dimostrino la reale efficacia e l'innocuità delle vaccinazioni. Inoltre esiste il rischio che i vaccini siano contaminati o inquinati: basti ricordare la circolare diramata tempo fa dal Ministero della sanità, con la quale si imponeva il ritiro dagli ospedali di un lotto di vaccini antiepatite B perché era risultato inquinato. Infine ricordano che non vengono eseguiti dall'Asl esami o test per verificare se i nostri bambini siano allergici a qualche componente vaccinale e che non viene ottemperata la legge 210 del 1992 che al 2° comma dell'art. 7 obbliga le Asl ad assicurare una corretta informazione sull'uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione».

Per informazioni sul fenomeno può telefonare ai numeri 030317474 e 030362195.

Bresciaoggi, 12 maggio 2004