Article reference: http://www.laleva.org/it/2004/05/allergie_lesperto_contro_il_rischio_ogm_controlli_inadeguati.html

ALLERGIE. L'ESPERTO: CONTRO IL RISCHIO OGM CONTROLLI INADEGUATI

«ATTENZIONE AGLI OGM: PIU' RISCHI PER LE ALLERGIE»
Fonte: Greenplanet.net

Allarme dall’allergologo Ortolani, l'unico medico nella commissione di  esperti del Ministero: «Sugli OGM protezione inadeguata, i sistemi internazionali di controllo sono un autentico buco nero con incongruenze assolute e in mano alle industrie invece che alle istituzioni».

ALLERGIE. L'ESPERTO: CONTRO IL RISCHIO OGM CONTROLLI INADEGUATI

Milano, 11 mag. (Adnkronos) - ''Protezione inadeguata'', un autentico 'buco nero', contro il rischio allergie legato agli organismi geneticamente modificati.

I sistemi internazionali di controllo sono 'viziati' da ''incongruenze assolute'', e il piu' delle volte sono in mano ''alle industrie invece che alle istituzioni''.

A denunciarlo, oggi a Milano per la presentazione del neonato Istituto allergologico lombardo (Ial), e' il professor Claudio Ortolani, direttore dello Ial e tra i cinque esperti che collaborano con il ministero delle Politiche agricole sul tema Ogm.
Lo specialista parla di ''una minaccia ancora teorica. Non dico che gli Ogm sono pericolosi - ha sottolineato - Quasi di certo non lo sono, ma la cosa grave e' che al momento non possiamo dirlo con sicurezza'' e che le lacune nei controlli lasciano il consumatore ''senza le garanzie necessarie''.
Soprattutto se pensiamo che ''ormai non c'e' in commercio soia che non contenga Ogm. E la stessa cosa vale anche per il mais''.

Ortolani sposa il principio di precauzione, convinto che ''le istituzioni dovrebbero agire a monte e non a valle, occupandosi in prima persona dei controlli preventivi''.

E sul pericolo di allergie da Ogm ricorda almeno due ''casi esemplari, a suo tempo quasi ignorati dai media'', ha lamentato.
Un Ogm, ha spiegato Ortolani, puo' causare allergie almeno in due modi: ''Ad esempio perche' il gene usato per modificare l'alimento di partenza produce una proteina allergenica. Ma e' possibile avere un Ogm allergenico anche trasferendo in un alimento il gene di una proteina non allergenica, o non nota come tale''.
Il primo caso, ha proseguito l'esperto, ''si e' verificato quando si cerco' di ottenere una soia 'arricchita' trasferendo nel suo Dna un gene della noce moscata. La nuova soia risulto' allergenica, l'azienda produttrice se ne accorse e Fao e Oms stabilirono nel 2001 un sistema di controllo detto 'decision tree'''.
Un metodo ''tutt'altro che perfetto, come poi' dimostro' il caso StarLink'': un mais con proprieta' insetticide, modificato con il gene di un batterio e approvato nel 1998 solo per uso animale.
''Ma nel 2000 se ne trovarono tracce nei tacos messicani, e ai Cdc di Atlanta arrivarono 51 denunce di allergia da StarLink di cui 28 confermate''.
La Fda ritiro' il prodotto dal mercato, ne annullo' la licenza e ne proibi' la semina, ma ''lo Scientific Authority Panel nominato per chiarire i reali pericoli di StarLink arrivo' a conclusioni allarmanti''.
Una su tutte, ha riportato Ortolani, riguarda l'evidente fallimento ''dei sistemi di controllo governativi per rivelare la presenza di un Ogm nella catena alimentare umana''.
Ma mancano anche ''studi su cui basarsi per poter prevedere quali Ogm daranno allergia''.
E ''anche con etichette trasparenti, che indicano la presenza di Ogm, senza sapere se e' allergenico o meno il consumatore resta comunque non protetto''
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«ATTENZIONE AI CIBI OGM: PIU' RISCHI PER LE ALLERGIE»

MILANO - Gli alimenti Ogm, cioè geneticamente modificati, possono nascondere per gli allergici una trappola impensata.
L’allarme è stato lanciato ieri dall’allergologo Claudio Ortolani, unico medico nella commissione di cinque esperti che collabora col ministero delle politiche agricole sul problema degli Ogm.

Ha spiegato Ortolani: «Ai fini della allergenicità, un Ogm può comportarsi come un qualsiasi alimento che contenga "allergeni nascosti". Infatti è possibile trasferire, da una pianta all’altra, un gene che regola la sintesi di un allergene, e quindi la pianta geneticamente modificata acquisterà le caratteristiche allergeniche della pianta donatrice del gene.  E’ storia vera, cioè è quello che è successo realmente quando si è cercato di trasferire una proteina dalla noce brasiliana alla soia. Per fortuna, i controlli interni funzionarono e la produzione fu bloccata.»

Dopo quella disavventura, la Fao e l’Organizzazione mondiale della Sanità approvarono un sistema di controlli per riconoscere, preventivamente, la presenza di allergeni negli Ogm.

Il sistema però ha mostrato i suoi limiti. Racconta Ortolani: «Nel 1999 fu approvato un mais Ogm, lo Starlink, in cui era stato inserito il gene di un batterio capace di produrre una tossina killer, che uccide gli insetti parassiti. Questo mais doveva essere prodotto solo come mangime per gli animali, ma a un certo punto un’associazione ecologista ne trovò le tracce nei tacos, le frittatine messicane. Nell’autunno del 2000 cominciarono ad arrivare segnalazioni di casi di allergia conseguenti ad alimentazione con cibi a base di mais contaminati da Starlink. Fu subito eliminato dal mercato».

Resta un giallo scientifico come il gene allergizzante di quel mais transgenico fosse capitato nei cibi per umani.
Escluso il dolo, bisogna pensare alla grande capacità diffusiva dei pollini, «che volano per 10mila metri d’altezza e si spandono su 70 chilometri e più», dice Ortolani.
Corriere della sera

Adnkronos, 11 maggio 2004
Corriere della sera, 12 maggio 2004