Article reference: http://www.laleva.org/it/2004/04/usa_lue_ci_deve_18_mld_di_dollari_per_aver_rifiutato_i_nostri_ogm.html

USA: L'UE CI DEVE 1,8 MLD DI DOLLARI PER AVER RIFIUTATO I NOSTRI OGM

USA: L'UE CI DEVE 1,8 MLD DI DOLLARI PER AVER RIFIUTATO I NOSTRI OGM
Fonte: GreenPlanet.net

Secondo gli Stati Uniti l'UE non ha rispettato le regole del libero mercato, bloccando le importanzioni senza avere in mano prove scientifiche. A decidere sarà il WTO, e non sarà semplice. Se gli Usa l'avranno vinta, si prospettano scenari inquietanti.

Gli Stati Uniti hanno chiesto che la UE rinunci al suo blocco sulle importazioni di OGM e paghi almeno $1.8 miliardi di dollari per compensare le perdite per le mancate esportazioni negli ultimi sei anni. 

Il WTO adesso dovrà affrontare uno dei casi più difficili della sua storia, che potrebbe suscitare una dannosa guerra commerciale tra gli Stati Uniti e l’Europa e spaccare in due la comunità internazionale.
Sebbene gli Stati Uniti avessero annunciato le loro intenzioni già l’anno scorso, molti pensavano che si trattasse di un bluff e che l’unica intenzione fosse quella di constringere l’Europa a cedere sulla questione degli OGM.   Invece le intenzioni erano serie.

I documenti , che sono stati inviati al WTO la scorsa settimana, accusano l’Europa di aver imposto una moratoria sui prodotti OGM nel 1998 senza nessuna prova scientifica e contro le regole del libero mercato della WTO.

La UE avrà tempo fino alla fine di maggio per rispondere alle accuse, dato che la decisione della commissione della WTO è in calendario per giugno.

Gli Stati Uniti dichiarano di aver perso $300.000  all’anno a causa delle mancate importazioni di mais da parte dell’UE e si aspettano che vengano imposte delle sanzioni che facciano recuperare la somma.
La questione riveste una grande importanza perché se gli Stati Uniti riescono ad ottenere ciò che vogliono dalla UE, nessun altro paese sarà più in grado di impedire le importazioni di OGM senza incorrere in sanzioni commerciali.

Nel documento presentato, gli Stati Uniti fanno riferimento soprattutto all’Austria, la Francia, al Lussemburgo, alla Germania, all’Italia e alla Grecia.  

Secondo gli Stati Uniti il blocco sulle importazioni da parte di questi paesi é illegale.
Questa probabilmente é la parte più forte della posizione statunitense: le regole commerciali permettono ai paesi di bloccare l’importazione di certi prodotti per motivi di salute e ambientali, ma é necessario avere a disposizione delle prove scientifiche.I documenti accusano che la UE “non é in grado di fornire una base scientifica per una moratoria” e che “il blocco sulle importazioni di prodotti specifici (...) é in contraddizione con gli obblighi dell’Europa all’interno del  WTO”.

Il caso non verrà influenzato dall’esito dell’incontro dei ministri dell’agricoltura tenuto ieri a Bruxelles, che si é concluso con una probabile apertura verso una varietà specifica di mais OGM.
In sua difesa, la UE potrà sostenere che la moratoria effettiva di cinque anni aveva lo scopo di ottenere informazioni sufficienti sugli effetti delle coltivazioni sperimentali sull’ambiente europeo.
I funzionari del WTO si rendono conto che l’imposizione di sanzioni draconiane all’Europa per il solo fatto di aver tenuto in considerazione l’opinione della stragrande maggioranza della sua popolazione, portrebbe causare non pochi problemi.

Uno dei punti chiave sarà l’atteggiamento a riguado da parte del resto del mondo.
Secondo gli Stati Uniti, l’esito della vicenda dovrebbe interessare in particolare anche l’Australia, la Cina, il Chile, la Colombia, El Salvador, l’Honduras, la Nuova Zelanda, la Norvegia, la Thailandia e l’Uruguay .
Ma é ancora poco chiaro quale sarà la posizione di questi paesi.

Sue Mayer di Genewatch ha dichiarato “Politicamente questo é un incubo per il WTO. Accetterà che l’Europa ha il diritto di ascoltare la volontà della propria popolazione e di procedere in maniera molto cauta riguardo all’introduzione degli OGM, o cederà alle argomentazioni tecniche degli Stati Uniti, che non tengono conto della volontà di milioni di europei? Possiamo tutti immaginare quali potrebbero essere le conseguenze”.