Article reference: http://www.laleva.org/it/2004/04/effetto_protettivo_della_vitamina_d_sul_rischio_di_sviluppare_la_sclerosi_multipla.html

Effetto protettivo della vitamina D sul rischio di sviluppare la sclerosi multipla

Effetto protettivo della vitamina D sul rischio di sviluppare la sclerosi multipla
Fonte: Neurologia Online

Uno studio pubblicato su Neurology ha indicato che una maggiore assunzione di vitamina D può ridurre il rischio di insorgenza della sclerosi multipla.

La causa scatenante la sclerosi multipla non è nota.

E’ stato osservato che la malattia è meno frequente nei Paesi più vicini all’equatore, mentre l’incidenza tende ad aumentare nei Paesi nordici.

Si ritiene che l’esposizione al sole abbia un effetto protettivo, forse perché nell’organismo viene indotta una maggiore produzione di vitamina D.

Esperimenti su animali hanno mostrato che la vitamina D può produrre miglioramenti in una malattia simile alla sclerosi multipla.

I ricercatori dell’Harvard School of Public Health hanno esaminato i database del Nurses’ Health Study I e II.
Questi database contenevano i dati di 187.563 infermiere, le loro abitudini di vita e le malattie a cui erano andate incontro.

Sono stati individuati 173 casi di sclerosi multipla, accertata o probabile.

E’ stato osservato che le donne, che assumevano 400 UI al giorno o più di vitamina D, presentavano un rischio di sviluppare sclerosi multipla inferiore del 40%, rispetto alle donne che non assumevano supplementi di tale vitamina.

La vitamina D, assunta solamente con la dieta, invece, non ha dimostrato di ridurre il rischio.

Questo studio ha fornito un contributo sul possibile ruolo della vitamina D nel ridurre il rischio di sviluppare la sclerosi multipla.

Rimangono ancora aperte diverse questioni:

- altre vitamine possiedono effetti sinergici con la vitamina D ?
- le conclusioni di questo studio possono anche trovare applicazione negli uomini ?
- la vitamina D può modificare il decorso della sclerosi multipla ? ( Xagena2004 )

Munger KL et al, Neurology 2004; 62 : 60-65