Article reference: http://www.laleva.org/it/2004/04/censurato_lo_studio_che_dimostra_la_dannosi_dei_metalli_per_uso_dentistico.html

Censurato lo studio che dimostra la dannosià dei metalli per uso dentistico

Una ricerca de La Sapienza sui danni dei metalli usati dai dentisti è stata censurata da una rivista del settore.
La ricerca medico-scientifica, condotta presso l'Università La Sapienza di Roma, e che dimostra la tossicità per la salute dei materiali usati dalla maggior parte dei dentisti ha ricevuto il rifiuto della pubblicazione da parte della rivista “Dentista Moderno”. A darne notizia è lo studio odontotecnico al quale la ricerca medico-scientifica accreditava il successo di una metodica in grado di rendere biocompatibili alcuni di quegli stessi materiali attraverso un processo chiamato “ceramizzazione”.

Secondo quanto dichiarato dallo studio odontotecnico , con sede a Prato, la metodica, messa a punto grazie allo studio, all’onesto impegno ed al sacrificio di tecnici della provincia italiana al servizio della tutela della salute dei cittadini, si scontra con gli interessi dei potentati del settore medico, odontoiatrico, dell’industria dei materiali e dell’editoria medico-scientifica, ai quali la realtà emersa dallo studio condotto presso l’Ateneo romano e il rimedio proposto, risultano scomodi.
Il risultato è la censura di una ricerca universitaria, in un momento in cui tanto si parla di “fuga di cervelli”, anche nel settore medico-scientifico. Ad essere danneggiati sono i tanti cittadini italiani che spesso sono vittima di determinati disturbi alla salute, senza sapere il perché. Ciò avviene a pochi giorni dalla notizia, subito smentita dall’ANDI e dall’ AIO, del rischio di trasmissione di virus da un paziente all’altro sulla poltrona del dentista.
Il rifiuto della pubblicazione sulla rivista “Dentista Moderno” della collana Utet “Scienze Mediche” è stato motivato in una lettera con la seguente frase: ”l’argomento trattato non rientra nella programmazione della rivista”.
La tesi dell’articolo di cui è stata rifiutata la pubblicazione è che i materiali usati attualmente dai dentisti sono potenzialmente dannosi per la nostra salute, soprattutto in alcuni soggetti predisposti, in quanto le leghe metalliche utilizzate possiedono un potenziale elettrochimico che, interagendo con il nostro corpo, dà vita ad un processo di ionizzazione, vale a dire il rilascio di radicali liberi.
La ricerca condotta dal Prof. Luigi Campanella, Ordinario di Chimica dell’Ambiente e Beni Culturali presso l'ateneo romano, conferma tale tesi, ed inoltre afferma la validità della soluzione messa a punto e brevettata in Italia dallo studio odontotecnico di Prato che consente di ottenere la biocompatibilità delle protesi e degli impianti dentali.

La ricerca aveva in particolare lo scopo di valutare il livello di potenziale tossicità dei materiali odontoiatrici, in particolare gli amalgami dentali, utilizzati per le otturazioni, e le leghe metalliche utilizzate per le protesi e gli impianti, considerando l'ambiente in cui essi sono ospitati: la bocca, e quindi la saliva, sia in condizioni fisiologiche che alterate da patologie, cure mediche, abitudini personali.
I materiali usati in campo medico-odontoiatrico devono essere accompagnati da una Scheda Tecnica, resa obbligatoria dalla Direttiva Europea 9342. Lo schema predisposto per la scheda tecnica lascia però molti dubbi riguardo alla probabilità che nella bocca dei pazienti finiscano effettivamente materiali biocompatibili e non tossici. In questa scheda si raccomanda di indicare che il materiale utilizzato è “Stabile in condizioni normali. Non esporre a forti agenti ossidanti”. Tale definizione non considera il fatto che nella nostra bocca sono naturalmente presenti agenti ossidanti, per cui la supposta biocompatibilità è solo teorica e stabilita a priori dalla azienda produttrice senza considerare ciò che accadrà con la lavorazione quando il materiale verrà impiantato sul paziente. La scheda inoltre riporta in bella evidenza che “Le informazioni contenute in questo documento sono da ritenersi valide al momento della stampa. Non si accettano responsabilità per eventuali danni derivanti dall’uso del prodotto con altri materiali o in processi non specificatamente idonei". Ciò significa che l’azienda fornitrice del metallo si sottrae dalla responsabilità, caricandola su chi si occuperà della lavorazione.
Lo studio del Prof. Campanella è stato condotto simulando la presenza di tali materiali nella bocca di una paziente. Ha rilevato ad esempio l'interazione esistente tra i materiali odontoiatrici presenti nella bocca e il vizio del fumo o l'assunzione di determinati farmaci. Circostanze che accrescono la tossicità, e quindi la pericolosità per la salute, di tali materiali.
E' stato effettuato un confronto fra il comportamento degli amalgami commerciali e di altre leghe eventualmente pretrattate.
Lo studio giunge alla conclusione che, prima di tutto, per qualsiasi soggetto si sottoponga ad un trattamento medico-odontoiatrico occorre una valutazione clinica con la quali si valutino i potenziali effetti dei materiali che si andranno ad usare.
Lo studio ha anche valutato l'efficacia di un processo cosiddetto di inertizzazione cinetica, messo a punto e brevettato dallo studio odontotecnico di prato Dental Technology di Rosario Muto, un trattamento termico che attraverso la ceramizzazione, sotto strato vetroso, della lega metallica porta all'ottenimento della stabilità elettrochimica: un requisito fondamentale per la biocompatibilità dei materiali presenti nella nostra bocca, un requisito essenziale affinché i trattamenti odontoiatrici costituiscano effettivamente un beneficio per la salute. Maggiori informazioni sul processo sono disponibili su Italiasalute.it all'url: http://www.italiasalute.it/Servizi/dental.asp

In particolare lo scopo dello studio era la valutazione del rilascio da materiali odontoiatrici dei metalli contenuti in essi in presenza delle saliva in condizioni fisiologiche o alterata a causa di patologie, cure mediche o per abitudini personali e confronto fra il comportamento degli amalgami commerciali e di altre leghe eventualmente pretrattate. Lo studio ha valutato la stabilità elettrochimica, nonché della ionizzazione e della corrispondente tossicità di provini metallici a base nobile stabilizzati in modi diversi: consueti trattamenti tradizionali di ossidazione o ceramizzazione e il nuovo sistema stabilizzante di inertizzazione, mediante trattamento termico protetto sotto strato vetroso.

Il Prof. Luigi Campanella aveva messo in luce le sue preoccupanti ricerche sui fattori di rischio derivanti dalla tossicità dei “Materiali odontoiatrici” in occasione delle conferenza del 18 Ottobre 2003 organizzata dalla COL (Cenacolo Odontostomatologico Laziale “Il trattamento Odontoiatrico nei Pazienti affetti da malattie sistemiche.
La conclusione dello studio era che un ottimo consiglio da dare ai dentisti è quello di non utilizzare gli amalgami e di fare una attenta valutazione clinica e anamnetica del soggetto sottoposto a qualsiasi prestazione odontoiatrica, in particolar modo nella prescrizione di un dispositivo e nell’utilizzo di materiali metallici e loro possibili interazioni.
Le leghe metalliche nobili rilasciano in quantità tale i metalli costituenti da suggerire l’opportunita di un trattamento protettivo.
Il processo di inertizzazione (cinetica) attraverso la ceramizzazione con TTSV (trattamento termico sotto strato vetroso con adesione alla lega) risulta essere molto efficace non solo per la stabilità elettrochimica, ma anche la qualità maggiore che deriva al materiale stesso in relazione alla richiesta di biocompatibilità nel caso di interazioni biologiche. NB. E’consigliabile utilizzare leghe esenti da: Cu, Co, Cr, Ni, Zn, Be, Ca,)
Il migliore trattamento risulta la ceramizzazione in presenza della quale effettivamente i valori di rilascio risultino molto ridotti.

Per scaricare lo studio del Prof. Campanella clicca QUI