Article reference: http://www.laleva.org/it/2004/03/psicofarmaci_su_internet_allarme_droga_dellonu.html

Psicofarmaci su Internet, allarme droga dell’ONU

Corriere della sera - del 21 febbraio 2001
l rapporto annuale presentato a Vienna. Cresce in Europa la disponibilità di sostanze proibite: parte da qui lo smercio mondiale di ecstasy
Psicofarmaci su Internet, allarme droga dell’ONU
di Alessandra Aracchi

L’accusa di Ghodse, il capo del consiglio internazionale antinarcotici:
fenomeno in aumento, anche aziende e governi colpevoli


ROMA — L’ecstasy è ancora in prima linea in tutto il mondo. Ma sono gli psicofarmaci il nuovo grido di allarme lanciato dal consiglio internazionale che all’Onu si occupa del controllo mondiale dei narcotici (Incb). Medicine che creano confusione e dipendenza. E che adesso viaggiano on line, grazie a vere e proprie farmacie che hanno invaso i siti Internet e vendono benzodiazepine e anfetamine e se ne fregano delle prescrizioni mediche. Anzi: sta proprio qui la loro forza commerciale. Perché nelle farmacie reali non è possibile chiedere una confezione di Roipnol senza avere una ricetta medica. In un drugstore virtuale, invece, è sufficiente lasciare un indirizzo e attendere a casa l’arrivo del pacco con le medicine. Hamid Ghodse, che presiede l’Incb, non ha dubbi: negli ultimi anni è davvero esplosa una «farmacologizzazione» dei problemi sociali. E le previsioni parlano di un trend in aumento. Ghodse, dal suo osservatorio privilegiato all’Onu, non esita a puntare il dito contro i professionisti del sistema sanitario, le compagnie farmaceutiche, i governi. Dice, infatti: «Nei loro confronti sono individuate responsabilità, anche se sono certamente numerosi i fattori che rendono così grave questa situazione».

Il primo e più importante fattore è un numero: sono circa 600 milioni oggi nel mondo gli utenti di Internet, in forte aumento. Serve quindi collaborazione per combattere questo nuovo traffico di droga. Collaborazioni anche internazionali. Come è successo tra la Thailandia e gli Stati Uniti.

Sono state le autorità statunitensi a sospettare di quei pacchi che arrivavano dalla Thailandia. Tanti pacchi. Troppi. Una piccola inchiesta e il cerchio si è chiuso sopra due farmacie di Bangkok e una di Chiangmai: usavano Internet per pubblicizzare e smerciare un «paradiso» di psicofarmaci. Alprazolam, diazepam, lorazepam, flunitrazepam, pentazocina, fentermina, codeina: una devastazione in pillole, senza nessuna ricetta. Quelle farmacie adesso sono state chiuse. Ma la battaglia nel mondo è soltanto all’inizio.

Proprio ieri a Vienna il Consiglio internazionale per il controllo dei narcotici ha presentato il suo rapporto annuale. Una radiografia dei cinque continenti che disegna un mondo di fragilità in aumento. A cominciare dall’Africa dove sono le donne e i bambini i consumatori sempre più frequenti di droghe. Sostanze psicotrope, soprattutto, insieme all’eroina e alla cannabis. Ma in Africa i controlli sono troppo limitati per capire le reali dimensioni del fenomeno.

Qui da noi, invece, le certezze ci sono. In Europa la disponibilità di droghe è in aumento. Di più: l’Europa è la principale «spacciatrice» di ecstasy per tutto il mondo. Sarà per questo che anche in Nuova Zelanda questa droga sintetica è diventata di moda. Una moda che ha travolto il Nord America, ma anche alcuni Paesi del Sudest dell’Asia.

Ma il vero piccolo grande dramma arriva ancora una volta dagli Stati Uniti. Piccolo come l’età dei bimbi: il Consiglio dell’Onu ha registrato un picco nella prescrizione dei farmaci psicoattivi per bambini al di sotto dei 6 anni.