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Vaccinazioni obbligatorie: risarcimenti e polemiche

Articolo  GAZZETTA DI PARMA

Neonato paralizzato dopo il vaccino: risarcimento record e polemiche

MILANO - Carlo, 35 anni, ha 40 crisi epilettiche per notte e non ha mai condotto una vita normale. Gianni, 42 anni, è affetto da elefantiasi alle gambe e l'altro giorno ha assistito al matrimonio del fratello da un autocarro parcheggiato davanti alla chiesa. Enrica, 51, è come una bimba di 4, ma in menopausa. Valentina, 7 anni, è paralizzata, si muove a scatti e quando si arrabbia rischia di fare e di farsi del male. Stavano tutti bene prima di essere sottoposti, da neonati, a una delle vaccinazioni obbligatorie.

La vicenda di Marco, i cui genitori hanno ottenuto un risarcimento di un milione e 250mila euro perché il bimbo è rimasto paralizzato a 11 mesi, nel 1998, dopo la vaccinazione obbligatoria pentavalente, ha scatenato di nuovo le polemiche. Non solo sulla sicurezza dei vaccini, ma anche sul riconoscimento dei danni. Ci sono infatti cause che si trascinano da anni, o risarcimenti che non vengono mai riconosciuti.

Soprattutto quando, a differenza di quel che è successo nella storia di Marco, non viene accertata una responsabilità precisa, come quella del medico dell'Asl. A Marco, infatti, il vaccino sarebbe stato somministrato mentre aveva la febbre, una delle condizioni in cui è controindicato. «Per le vittime del vaccino dovrebbe essere riconosciuta una responsabilità oggettiva dello Stato, così come è successo per chi ha subito danni per le trasfusioni con sangue infetto - ha detto l'avvocato Marcello Stanca, che da anni si batte per aiutare i danneggiati da vaccino riuscendo a portare in tribunale circa 400 casi - Inoltre il risarcimento del caso di Lodi, è davvero un evento eccezionale, perché gli indennizzi in genere si aggirano su qualche centinaio di euro al mese».

Difficile comunque tracciare un quadro preciso di quanti bambini si siano ammalati dopo i vaccini obbligatori. Per stabilire la correlazione occorrono almeno due anni di accertamenti. «E' questo il vero dramma delle vaccinazioni: vengono fatte malissimo - ha detto Nadia Gatti, presidente Condav - Noi non siamo assolutamente contro le vaccinazioni, che sicuramente sono servite e servono, ma non si possono fare con la superficialità con cui si fanno adesso».